“Ho preso il coltello per spaventare mio padre, non volevo ucciderlo”
Lunedì il giovane angolano che ha ucciso il padre è comparso davanti al Gip per la convalida dell'arresto: dice di aver preso il coltello per spaventare il padre adirato con la sorella
Joao dice di aver preso in mano il coltello per difesa: "L’ho fatto per spaventare mio padre, non volevo ucciderlo". Questa è la versione che Joao Dunga Cassanga ha fornito degli attimi in cui nella notte di giovedì scorso ha colpito il padre Lucas Cassanga, uccidendolo, nella loro casa di via Pindemonte a Busto Arsizio.
Il giovane angolano, assistito dal suo legale, ha confermato davanti al Giudice per le Indagini Preliminari quanto detto nell’interrigatoriuo precedente davanti al Pm: ha detto ancora che in famiglia c’era una situazione difficile, con un "padre padrone" vessava lui e la sorella, e soprattutto ha ribadito che non aveva intenzione di uccidere il padre (che molti vicini descrivono invece come gran lavoratore e persona equilibrata). Secondo la sua ricostruzione, l’alterco è scoppiato quando la sorella di 21 anni è rientrata in casa: il padre si è messo ad urlare contro di lei e a questo punto Joao dice di aver preso in mano il coltello per spaventare il genitore e che da lì sarebbe scaturito il fendente mortale. Lo stesso Joao Dunga ha poi dettodi aver denunciato ai carabinieri in passato le angherie subite dal padre.
Al termine dell’interrogatorio il GIP si è riservato di decidere in giornata sulla misura cautelare. La decisione definitiva dovrebbe arrivare entro sera. Joao Cassanga aveva confessato subito di essere l’autore della coltellata, dopo aver chiamato la polizia.
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