Finto incidente, la truffa si trasforma in estorsione

Vittima un pensionato che prima ha consegnato ai due malviventi 2 mila euro e poi altri 20 mila, i risparmi di una vita. Dopo la denuncia i Carabinieri sono risaliti agli autori dei reati e li hanno arrestati

Prima hanno finto un incidente con la classica "truffa dello specchietto", riuscendo ad ottenere dalla vittima 2 mila euro, poi hanno approfittato della sua condizione di soggezione per estorcergli qualcosa come 20 mila euro in una sola volta. Fortunatamente i due malviventi, entrambi 25enni e senza fissa dimora, sono stati individuati e arrestati dai Carabinieri di Busto Arsizio, grazie alla denuncia dell’anziano bustocco finito nel raggiro.
I militari bustocchi, nei giorni scorsi, hanno eseguito il fermo di indiziato di delitto per i reati di estorsione e truffa aggravata nei confronti di due italiani  pregiudicati per reati specifici. I due fermati, ricercati dallo scorso luglio dai militari bustocchi, sarebbero responsabili della truffa perpetrata ai danni di un anziano, residente in zona. Urtata la macchina dell’anziana vittima con un oggetto contundente, i malviventi avrebbero finto un tamponamento chiedendo, a titolo risarcitorio, una somma di circa 2.000 euro che l’anziano, intimorito dall’atteggiamento della controparte, ha prelevato direttamente in banca per poi consegnarla agli esperti truffatori.

Successivamente, questi ultimi, approfittando della buona fede della vittima, sono andati direttamente a casa sua e, dopo gravi ed esplicite minacce, sarebbero riusciti ad ottenere altri 20.000 euro in contanti, tutti i risparmi accumulati in una vita di lavoro. Solo a quel punto l’anziano, notevolmente turbato a seguito del raggiro subito e delle minacce, ha deciso di denunciare l’accaduto ai Carabinieri che hanno avviato immediatamente le indagini. I militari sono riusciti in breve tempo ad identificare i due malviventi, a rintracciarli e ad arrestarli. Al termine delle formalità di rito, su disposizione del Sostituto Procuratore della Repubblica Cristina Ria presso il Tribunale di Busto Arsizio, i due fermati sono ora in carcere. Le indagini proseguono adesso per verificare eventuali ulteriori vittime della banda dei truffatori seriali. L’invito è sempre lo stesso: denunciare subito ai carabinieri questo tipo di truffe e raggiri anche perchè la probabilità che questi vengano identificati e rintracciati è molto alta, trattandosi il più delle volte, sempre degli stessi personaggi.

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Pubblicato il 05 Settembre 2013
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