Per un ponte tra America ed Europa
L'europarlamentare starà tre settimane negli Stati Uniti ospite dell'amministrazione Obama. Terrà un blog per raccontare tutta l'esperienza. Con lei, unica italiana, venti giovani provenienti da diverse nazioni del vecchio continente
Cari amici, da oggi vi racconto l’America. Da domenica 15 settembre ho il privilegio di trovarmi negli Usa. Sono l’unica italiana, scelta come giovane leader europeo, dallo staff dell’amministrazione Obama per partecipare a un progetto che interessa il Vecchio Continente.
Si chiama «Insights On America: an overview of US politics, society, culture and history. A project for Europe» e rientra nell’«International Visitor Leadership Program». Molto più semplicemente si tratta di un programma di scambio professionale (totalmente finanziato dagli Usa) con lo scopo di contribuire a costruire la comprensione reciproca tra i cittadini degli Stati Uniti e di altri Paesi.
Dando un’occhiata a Wikipedia mi sono stupita nel vedere la lista di ex capi di governo o di Stato italiani che vi hanno partecipato in passato, Scalfaro, Cossiga, Saragat, Monti, Prodi, Goria, Spadolini, Forlani.
Per tre settimane (questa la durata del progetto) i miei compagni di viaggio sono una ventina di giovani che si dedicano nella vita alle più svariate attività lavorative e provengono da diversi Paesi, Armenia, Repubblica Ceca, Estonia, Germania, Macedonia, Olanda, Portogallo, Russia, Slovenia, Svezia, Turchia, Regno Unito.
Come comunichiamo? Ovviamente in inglese, in questo melting pot il dialogo multilingue sarebbe molto complicato. Cosa facciamo? A noi giovani è data la possibilità di interagire e dialogare con esponenti di spicco del governo su questioni politiche, economiche e sociali, incontrare aziende. Tra i temi da affrontare, la privacy (ricordate il Datagate?), la sicurezza nazionale (una questione sempre “calda” non solo per l’undici settembre), il federalismo, le campagne elettorali presidenziali, l’immigrazione e molti altri.
Ora mi trovo a Filadelfia, in Pennsylvania, dopo alcuni giorni passati a Washington. Poi mi sposterò a New York, Birmingham e Montgomery (Alabama), Jackson(Mississippi), Cincinnati, (Ohio), San Diego, (California), Denver, (Colorado), Reno (Nevada), Salt Lake City (Utah), Seattle. Ai lettori di Varesenews garantisco che come “inviata” farò del mio meglio, compatibilmente con i mille spostamenti che devo affrontare.
Non aspettatevi un grande reportage: non ho la penna, che so, di uno scrittore e giornalista come Guido Piovene che negli anni 50 ha girato in macchina gli Usa per ventimila miglia. Tuttavia vi invito a seguirmi, ci saranno cose interessanti e aspetti da raccontare e scoprire insieme nel Paese simbolo della democrazia e della libertà. Ne sono sicura. A presto, Lara.
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