I giovani? Molto social grazie agli smartphone
Presentati in convegno i risultati di un progetto di ricerca promosso da Unison, che coinvolto 1700 studenti delle scuole della provincia di Varese. Lo smartphone è l'oggetto indispensabile

«Lo studio ha coinvolto 1.656 ragazzi che hanno risposto al nostro questionario on line – ha dichiarato Matteo Locatelli, responsabile Unison – mentre altri 176 li abbiamo incontrati nei focus group organizzati in 12 scuole della provincia, oltre a 70 adulti tra genitori e docenti. I dati emersi sono molto interessanti e curiosi, ma la riflessione generale è che i giovani coinvolti, che vanno dai 13 ai 15 anni e che frequentano medie, istituti professionali, licei o centri di formazione professionale, non hanno espresso l’esigenza di avere la tecnologia in classe, ma chiedono docenti che sappiano essere per loro figure di riferimento capaci di interpretare al meglio l’importante ruolo educativo, di trasmettere entusiasmo e coinvolgerli in quello che trasmettono e insegnano».
E la centralità del rapporto umano emerge anche nel loro approccio alla tecnologia di ultima generazione. Lo smartphone, posseduto dall’84% degli intervistati, ha ormai reso quasi “superato” il pc, utilizzato per lo più per accedere a Youtube (66%) come canale d’informazione (sia questa “leggera” o di intrattenimento, ma anche news e notizie dal mondo e sul mondo), per le ricerche didattiche (58,9%) o per Facebook (58%), ma solo perché, a oggi, qui vi sono più possibilità di utilizzo del social rispetto a quelle offerte dal telefonini di ultima generazione.
Lo smartphone è ormai un canale privilegiato per la comunicazione in tutte le sue più moderne declinazioni: sms (72%), chiamate telefoniche (56%) WhatsApp (50,2%).
Tendenza confermata anche per quanto riguarda Facebook: il 78,2% ha una propria pagina, ma per il 26,4% questo è l’unico social di riferimento. I ragazzi scelgono Fb principalmente per mantenere il contatto con i propri amici (58,1%) e solo il 9% ci va per trovarne di nuovi, ma che in genere sono riconducibili sempre alla cerchia di contatti già consolidati nella realtà quotidiana. Il rapporto con gli adulti continua a presentare conflittualità, ma la tecnologia e l’utilizzo di questa non incide in qualità di fonte di litigio (il 72% non è mai entrato, o solo raramente, in contrasto con il genitore per l’utilizzo di smartphone o tablet).
TAG ARTICOLO
La community di VareseNews
Loro ne fanno già parte
Ultimi commenti
Felice su Il pericoloso gioco alla stazione Ferno-Lonate: ragazzini attraversano i binari nel tunnel
lenny54 su È arrivato il gran giorno a Monteviasco: dopo sette anni di stop riparte la funivia
Adriana Andriani su Bogno, la Fondazione Sacro Cuore in liquidazione. Bini: "Non c'erano le condizioni economiche per proseguire"
Bruno Paolillo su Ottant’anni fa Hiroshima: la memoria della bomba che cambiò il mondo
PaoloFilterfree su Vigili del fuoco, organico solo sulla carta: Candiani denuncia l’abuso delle leggi speciali. "Vuote anche le case Aler in convenzione"
Alessandro Zanzi su Crescono le diagnosi di disabilità tra i minori di Varese: +500% in 10 anni
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.