La bacheca della Cimberio resta chiusa. Supercoppa a Siena

Niente da fare per i biancorossi che reggono per mezz'ora prima di arrendersi alle triple di Carter e Ress. Qualche passo avanti rispetto a Vilnius non basta: 81-66

Dal nostro inviato – Tutto come l’anno scorso, tutto come sempre. L’assalto a un trofeo della Cimberio, iniziato tra Coppa Italia e playoff 2013 termina con la sconfitta nella Supercoppa e a gioire è ancora una volta Siena, davvero mai sazia di vittorie. Al PalaSclavo stavolta finisce senza particolari polemiche: la Montepaschi completa l’opera con un largo 81-66, anche se il risultato è bugiardo rispetto alla prima mezz’ora di gara. Paradossalmente infatti, Varese ha fatto meglio quest’oggi rispetto alla sconfitta di misura contro Oldenburg, ma evidentemente ciò non è bastato per piegare una squadra allenata a vincere nonostante la rivoluzione estiva (messaggio per Frates: si costruisce un team vincente anche in un mese).
E l’allungo finale è proprio frutto della cooperazione senese tra vecchi e nuovi, perché al break che mette in croce la Cimberio partecipano tanto Hackett e Ress, quanto Green e Carter. E Varese? Lo show iniziale di Polonara e quello, tutto in solitaria, di Coleman nella seconda metà di gara restano tentativi isolati; se poi l’architrave della squadra – Ebi Ere, e in seconda battuta Rush – crolla miseramente e se Sakota sta in campo come può, di alternative ce ne sono pochine. Benino Hassell, pur con i suoi problemi difensivi, poco incisivo De Nicolao mentre il collega di regia Clark conferma quanto si sapeva. Utile per qualche flash positivo, ma tutt’altro che decisivo sull’arco dei quaranta minuti.
Con il campionato che si avvicina a grandi passi – domenica si gioca a Casale Monferrato contro Reggio Emilia, il termometro della preoccupazione resta a valori piuttosto alti. Certo, non tutte le avversarie hanno la qualità di Siena o la solidità di Oldenburg, ma qui servirebbe un’altra Varese. Almeno più arcigna e completa di quella vista sino a qui.

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Supercoppa amara: Montepaschi – Cimberio 81-66 4 di 24

COLPO D’OCCHIO – Tanta gente – circa 4mila spettatori – ma senza pienone al PalaEstra di Siena dove il primo impegno del basket nazionale assegna subito un trofeo, la Supercoppa. I tifosi di Varese ci credono nonostante la scoppola di Vilnius: sono almeno 300 tra gli Arditi e altri sparsi sulle tribune. Diversi i volti noti dei canestri italiani in parterre; c’è anche Charlie Yelverton, grande ex varesino. Una partita così, lui, l’avrebbe dominata.

PALLA A DUE – Frates, fischiatissimo dai tifosi locali, parte con lo stesso quintetto di Eurolega, e cioé con Polonara e i quattro americani. Sakota si scalda regolarmente nonostante i guai al tendine d’Achille. Crespi sceglie una formazione mista tra veterani (Hackett e Ortner) e novità (Green, Nelson, Carter).

LA PARTITA – L’avvio è una doccia fredda, la solita – verrebbe da dire – nelle finali con Siena. I campioni d’Italia scattano sul 12-2 con Varese che resta ancorata a un solo canestrino in coabitazione tra Polonara e Hassell in quasi mezzo periodo. Però Achille (foto di S. Raso) non ci sta: appena Varese riesce a convertire qualche possesso a favore, l’azzurrino si scatena: contropiede, tripla, canestro dalla media e un totale di 14 punti nel quarto che riavvicinano Varese sul 17-14 alla sirena del 10′.
C’è una partita, e Varese lo conferma quando si riparte: pronti-via e il solito Polonara guida al sorpasso con Siena che, con Hunter al posto di Ortner, diventa più vulnerabile. Coleman (foto a lato) dopo un avvio “diesel” inizia a muovere i piedi a mille all’ora e a collezionare i punti che permettono alla Cimberio di stare più volte in testa sino a un antisportivo discutibile fischiato contro Hassell che permette a Siena di accorciare al riposo sul minimo svantaggio: 30-31.
Il ritorno sul parquet vede Hassell cileccare in lunetta (1/4) ma la notizia non è così brutta perché significa che il pivot, almeno in attacco, è vivo e vivace. Clark dall’arco prova ad allungare ma un parziale biancoverde di 8-0 – bravo Erick Green cambia il vento alla gara. Hassell si fa largo, Coleman lo aiuta e la terza sirena lascia ancora tutto aperto: 52-47.

IL FINALE – Quando però c’è da vincere la partita, Siena è ancora la squadra più pronta e il parziale dell’ultimo quarto (29-19) è lì a dimostrarlo. Dopo le triple di De Nicolao e Viggiano e un errorissimo di Scekic in attacco, la Montepaschi se ne va con un quintetto su cui Varese non riesce a tappare i buchi. Carter fa saltare la zona dagli angoli, poi tocca a capitan Ress completare l’opera, punendo sistematicamente cambi, adeguamenti e tutto il resto (l’Mvp va al più scenografico Hackett, ma l’altoatesino secondo noi è il giocatore decisivo). In attacco la Cimberio si affida alle scorribande di Coleman, anche pregevole in qualche circostanza, ma prima di inseguire ci sarebbe da arginare l’emorragia difensiva, cosa che non riesce mai. E così a ogni forzatura biancorossa corrisponde un passo avanti della Montepaschi verso una Supercoppa legittimata sino all’81-66 della sirena.

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Pubblicato il 08 Ottobre 2013
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