Parte il campionato, ma senza Busto Arsizio (per ora)

Sabato al via la nuova serie A1 con l’anticipo Piacenza-Forlì; la Unendo Yamamay ha posticipato il debutto al 20 novembre. Tra le favorite anche Conegliano, Modena la mina vagante, ma regna l’equilibrio

Tutti pronti al via, o quasi. Sabato 19 ottobre, con il classico anticipo televisivo tra le campionesse d’Italia di Piacenza e Forlì, scatta la nuova edizione del campionato di serie A1 di pallavolo femminile; il gruppo delle partenti non comprende però la Unendo Yamamay, che ha rinviato al 20 novembre il suo match contro Casalmaggiore per consentire la partenza della squadra alla volta di Baku, dove martedì ci sarà l’esordio in Champions League. Le altre gare in programma domenica sono quindi Bergamo-Novara, Conegliano-Frosinone e Ornavasso-Modena.
La massima serie, da quest’anno denominata Master Group Sport Volley Cup, è in cerca di tranquillità dopo l’ultimo annus horribilis, caratterizzato da ben due ritiri in corsa, ma prende il via già monca dopo la mancata ammissione di Torino per molteplici inadempienze: la speranza è che l’assai fragile equilibrio regga fino in fondo, anche se i presupposti non sono dei migliori (neppure per la serie A2, quest’anno ridotta a 12 squadre). Il panorama è cambiato radicalmente: oltre a Crema, scomparsa già a gennaio, hanno chiuso i battenti anche Villa Cortese, Pesaro, Giaveno e appunto Torino, sostituite dalle neopromosse Novara, Ornavasso, Casalmaggiore e Frosinone, mentre Modena si ripresenta al via con una società tutta nuova e marchiata Liu Jo. Di sicuro la cifra di questo campionato, tecnicamente ancora una volta impoverito ma perlomeno in grado di presentare al via qualche giovane interessante, sarà l’equilibrio: per lo scudetto c’è una grande favorita, per le altre posizioni è tutto da decidere. E nell’anno che precede i Mondiali in Italia, tentare di regalare un po’ di spettacolo e riavvicinare il grande pubblico a questo sport deve essere un obbligo più che un auspicio.

GRIGLIA DI PARTENZA – Andata a un passo dal triplete scudetto-Coppa Italia-Challenge nella scorsa stagione, la Rebecchi Nordmeccanica Piacenza si è attrezzata per ripetersi anche quest’anno: alla corte di Caprara sono arrivate Van Hecke e De Kruijf e “seconde linee” del calibro di Caracuta, Manzano, Vindevoghel, Bramborova. La profondità della rosa è calibrata anche sulla Champions e da questo punto di vista non c’è paragone con le altre. L’Imoco Conegliano, grande sorpresa dell’ultimo campionato, punta a essere l’avversaria numero uno delle campionesse: il misterioso mancato arrivo di Klineman rovina un po’ i piani delle trevigiane e le condizioni fisiche di Lloyd (nella foto) sono un’incognita, ma a Gaspari resta un’ossatura collaudata e arricchita da Bechis, Tirozzi, De Gennaro, Kauffeldt. Le altre due semifinaliste uscenti hanno problemi simili: la Foppapedretti Bergamo, già traballante in attacco (Klisura non convince appieno), deve fare i conti anche con l’infortunio patito da Diouf ai Mondiali Under 23, che ha fatto infuriare il patron Bonetti. I guai della Unendo Yamamay Busto Arsizio li conosciamo, ma una volta recuperata almeno una delle attaccanti anche la Futura potrà dire la sua, soprattutto se il rendimento delle olandesi sarà quello sperato. La mina vagante è la Liu Jo Modena, ardito mix tra le esperte Cardullo, Piccinini, Rondon, Crisanti e giovani interessanti come Fabris e Rousseaux (c’è anche la varesina Perinelli): a Chiappafreddo il compito di gestire la transizione.

Tra le tante novità assolute, fin qui la più convincente è stata la Openjobmetis Ornavasso di Signorile e Loda, che nonostante la tegola del secondo palleggiatore (Silvia Baradel si è infortunata in precampionato per il secondo anno di fila: record di sfortuna) può sperare di crescere ulteriormente con i rientri di Chirichella e Pisani (nella foto). Ihf Frosinone e Pomì Casalmaggiore si sono agghindate a modo loro per l’esordio in A1: le laziali con il ritorno in Italia di Gioli e Angeloni, le lombarde con tre… giovani veterane come Camera, Sirressi e Gennari. Tra le neopromosse, fin qui la meno entusiasmante è proprio la Igor Gorgonzola Novara dominatrice della scorsa A2, oggi un po’ troppo leggera in attacco malgrado l’avvio a spron battuto dell’ex bustocca Lombardo. Resta la Robur Tiboni Urbino, che prova ancora una volta a fare le nozze con i fichi secchi confermando parte della vecchia guardia, riportando in patria Luna Carocci e scommettendo su un poker di giovani straniere; e infine c’è la Banca di Forlì, che ha lasciato Bologna ma continua ad affidarsi a un manipolo di illustri sconosciute, tra le quali spicca la 37enne Paola Paggi. L’impressione è che marchigiane e romagnole faranno parecchia fatica, ma il problema è relativo in un campionato che con ogni probabilità, in attesa di un’agognata e difficilissima riforma, si concluderà nuovamente senza retrocessioni.

LE DATE – Come in ogni anno pre-Olimpiadi o Mondiali, il campionato sarà breve e frastagliato: dopo le prime tre giornate è già prevista una pausa, dal 3 al 24 novembre, in coincidenza con la Grand Champions Cup. Nelle due domeniche intermedie si giocheranno comunque gli ottavi di finale di Coppa Italia e, sabato 23 novembre, la finale di Supercoppa tra Piacenza e Conegliano. Tutti in campo a Natale (22 e 26 dicembre), poi riposo fino al 12 gennaio. Altra sosta il 23 febbraio (finali di Coppa) mentre l’ultima giornata della regular season si giocherà di sabato, il 5 aprile. Per ogni giornata è previsto un anticipo al sabato sera, in diretta tv su Rai Sport; ufficializzata anche la riconferma dell’accordo con Sportube, che trasmetterà una partita a domenica in diretta streaming.

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Pubblicato il 18 Ottobre 2013
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