Polonara-DeNik, giovani all’assalto

I due azzurrini provano fino in fondo a trascinare la Cimberio. Segnali di crescita da Hassell ma stavolta manca Scekic. E Clark è all'ennesimo disastro

SCEKIC 5 (foto) – Samuels è grosso, veloce ma anche piuttosto esperto, così il serbo non riesce a prendergli le misure. Stavolta Hassell è meglio di lui: quando giocheranno entrambi bene nella stessa sera?

COLEMAN 6 – Non una prova scintillante, ma ha l’alibi di avere una caviglia fuori posto e due falli sul groppone dopo pochi minuti. Però cerca di limitare Langford, passa sui blocchi senza quasi mai chiedere aiuto ai compagni, stringe i denti e talvolta la mette.

RUSH 5 – In difesa si sbatte parecchio e anche con buoni risultati in più di un’occasione, ma quando Varese ha il possesso, se lui è in campo, attacca in quattro. Da questo punto di vista è regredito e pare aver perso fiducia.

CLARK 3 – Voto che ormai ci stanchiamo di ribadire. A cosa serve un playmaker che non costruisce nulla e che anche al tiro colleziona errori e rifiuti?

DE NICOLAO 7,5 – Di gran lunga il miglior regista dei quattro in campo questa sera, anche se poi le cose migliori le costruisce con il cuore e i nervi e non con le mani e il cervello. Ultimo ad arrendersi, un risultato lo ha già ottenuto: il play titolare della Cimberio adesso è lui.

HASSELL 6,5 – Se dì là c’è un Samardo Samuels in serata di grazia, di qua Frank Hassell disputa una prova comunque sufficiente e interessante. Il pivot mostra qualche miglioramento difensivo, trova qualche spunto in attacco (pur con qualche erroraccio) e regge l’urto a rimbalzo dove però il resto della squadra non aiuta. In crescita.

ERE 5 – Moss sta ad Ere come la kriptonite a Superman: il capitano ricalca così certe partite della semifinale con Siena, trovando quindi solo raramente quelle azioni che sanno far infiammare i tifosi di Varese. Tabellino non così malvagio (10 punti) ma un solo rimbalzo contro i 7 di Moss e i 5 di Gentile. Ecco da dove nasce l’insufficienza.

POLONARA 8 – Più di così non gli si può chiedere e, anzi, gli va perdonato qualche svolazzo. Frates lo tiene in campo per 39′ e Achille lo ripaga con una prova totale, che annichilisce il dirimpettaio Melli (quello che stava in nazionale al suo posto…). Per vincere non basta, per l’abbraccio di tutta Varese invece sì.

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Pubblicato il 20 Ottobre 2013
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