Accolte da una chiesa gremita le reliquie di Papa Wojtyla

Era piena di fedeli e autorità la Basilica di San Vittore a Varese per l’arrivo delle reliquie di Giovanni Paolo Secondo, ora beato, che resteranno esposte nel Duomo di Varese fino al primo dicembre: quella di lunedì 25 novembre alle 17 è solo la prima di una serie di celebrazioni solenni che scandiranno la straordinaria settimana dei fedeli varesini.
Ad accogliere il libro d’oro che raccoglie alcune gocce di sangue del Papa, c’erano, oltre a mille fedeli in attesa, anche monsignor Gilberto Donnini che ha celebrato il rito aprendo il periodo di preghiera «come conclusione speciale di questo anno della Fede». E, in prima fila, le massime autorità varesine: dal sindaco Attilio Fontana al questore Francesco Messina, dal prefetto Giorgio Zanzi al presidente del consiglio regionale Raffaele Cattaneo, dal comandante dei carabinieri Alessandro De Angelis a quello della guardia di Finanza Antonio Morelli, dal Presidente del Tribunale di Varese Vito Piglionica al Procuratore Capo del Tribunale di Varese, Maurizio Grigo.

Slawomir Oder, postulatore della causa di canonizzazione di Giovanni Paolo Secondo, ha poi spiegato all’uditorio come le sue virtù l’abbiano condotto fino alla beatificazione «sono emerse infatti nella loro fulgida pienezza, durante il momento di canonizzazione, emerge nitida la trasparenza di ogni suo gesto. La sua vita è stata una mirabile sintesi di preghiera e azione – ha continuato monsignor Oder – Dalla preghiera nasceva in lui la capacitá di dire la verità: perchè l’uomo che si trova davanti a Dio non ha paura degli uomini. Così diventò un grande testimone della fede». 

«La sua simpatia, il fervore della preghiera, la capacità di raccontarsi, la spontaneità non erano una immagine mediatica, ma la vera essenza della sua persona – ha concluso Oder – Ho ricevuto, durante il procedimento di canonizzazione, moltissime lettere che arrivavano non solo dai cattolici, ma da cristiani, musulmani, indù e non credenti. E dopo la beatificazione, è cominciato un processo in cui si innesca anche questa settimana. Con la giornata mondiale della gioventu di Madrid, hanno incominciato a circolare le reliquie, che poi sono andate in Messico e a Rio. Continuano a chiedere da tutto il mondo questa presenza».

Una richiesta sincera, che sa di manifestazione di affetto, come hanno testimoniato anche i commossi fedeli che hanno reso omaggio alla reliquia. Che altro non è che una goccia di sangue rinchiusa in una bolla di vetro, incastonata in una scultura rappresentante una immagine vista alla tivù da milioni di telespettatori nel mondo: il messale che svolazza al vento durante il suo funerale. «Ma se oggi questa goccia di sangue sa raccogliere tante persone – ha concluso monsignor Oder  – E’ perchè lui è ancora in grado di parlare: parla con il suo esempio di disponibilità e con la sua santità».

Reliquie di Papa Wojtyla: le indicazioni per vederle in sicurezza