Emergenza sfratti, il Comune chiede aiuto alla Regione

L'amministrazione elenca tutte le misure adottate per fare fronte all'emergenza ma specifica che ci sono attualmente 35 nuclei familiari a rischio sfratto per i quali non sembrano esserci soluzioni a portata di mano

L’Amministrazione Comunale di Legnano sta affrontando un’emergenza sfratti che risulta essere senza precedenti. Una fascia di popolazione sempre più ampia (nuclei familiari mono-reddito e/o privi di redditi sufficienti per far fronte alle spese di locazione) sono soggetti a procedure di sfratto in corso. Sono 35 le richieste di assegnazioni di alloggi presentate da famiglie con sfratto che sarà eseguito entro pochi mesi. Di queste, 10 nuclei vedranno eseguito lo sfratto entro la fine dell’anno, per altre 8 la procedura è in fase avanzata. Il Comune di Legnano sta cercando in tutti i modi di trovare soluzioni per venire incontro a questo disagio abitativo crescente. In primis si è deciso di non diminuire di un centesimo gli aiuti ordinari facendo uno sforzo ulteriore per ampliare l’offerta di alloggi temporanei. In aggiunta a ciò si è trovato, tra le pieghe del bilancio, un ulteriore pacchetto di risorse, nell’ordine di 40.000 euro, da mettere a disposizione per alloggi assegnabili in coabitazione a persone o a nuclei familiari che stanno per essere sfrattati entro l’anno.

«L’Amministrazione comunale – ribadisce l’assessore alle Politiche Sociali Gianpiero Colombo – non può risolvere da sola questa emergenza e auspica che la Regione Lombardia, attraverso la riforma dell’edilizia residenziale pubblica, possa venire incontro ad un’esigenza primaria sociale: quella di avere un tetto dove vivere. Il Comune nell’immediato opererà in sinergia con il Terzo Settore, e in particolare mediante l’housing sociale, al fine di reperire ulteriori posti letto per dare ospitalità in forma temporanea ai bisognosi. La collaborazione di tutti è necessaria per superare una crisi occupazionale che sta impoverendo di fatto la società nel suo complesso, gettando i cittadini bisognosi nello sconforto più totale».

SITUAZIONE SOCIO-ECONOMICA – Sono famiglie prive di risorse finanziarie che gli possano permettere di rivolgersi autonomamente al mercato privato;  sono composte da nuclei familiari monoreddito o che a causa della crisi economica hanno perso il lavoro o sono in Cassa integrazione o in Mobilità (con stipendi di circa €.800/1000 mensili) o sono disoccupate;
non risultano in posizione utile nella graduatoria per l’assegnazione di un alloggio di ERP;
in famiglia sono presenti minori, anziani o invalidi. Per queste famiglie l’amministrazione ritiene di dover dare una risposta, anche se emergenziale, al bisogno di una soluzione al momento dell’esecuzione dello sfratto. 

LE MISURE – Molte ma non sufficienti le misure adottate dall’Amministrazione Comunale in materia di alloggi e di sostegno alla locazione. Massimo è l’impegno dell’Amministrazione che ha messo in campo tutte le risorse possibili, impegnando anche notevoli cifre, per mantenere il problema “alloggi “ in una situazione tollerabile anche se critica, onde evitare problemi di ordine pubblico non facilmente gestibili. Il comune ha interamente utilizzato i fondi del Piano di Zona (€ 42.813,00) per la prevenzione sfratti aiutando sia le famiglie che risultano in arretrato con i pagamenti dei canoni di locazione sia le famiglie sfrattate, a reperire un alloggio sul mercato privato con un contributo medio di € 2.000 a famiglia. Ha promosso le domande dello “Sportello affitti grave disagio economico e morosità incolpevole“ per l’anno 2013. Tali contributi saranno liquidati nei prossimi mesi.  Attualmente utilizza una struttura di “housing sociale” ad oggi interamente occupata e cosi suddivisa: dormitorio con 9 posti per soli uomini (oltre all’accoglienza notturna dalle ore 20 alle ore 8 sono previste anche colazione e cena); 4 appartamenti (di cui due messi a disposizione nel 2013) per nuclei familiari o di seconda accoglienza (6/8 posti letto cadauno) e un appartamento per sole donne e bambini (4/6 posti letto). Ha promosso un’indagine di mercato rivolta a soggetti che si occupano di housing sociale per reperire nuovi alloggi condivisi per le famiglie che saranno sfrattate nelle prossime settimane. Ha promosso un accordo con le Agenzie immobiliari della zona per permettere l’affitto di alloggi sul libero mercato anche a famiglie sfrattate proponendo il pagamento anticipato ai proprietari degli alloggi di 6 mesi di affitto e due di cauzione.

Il patrimonio di edilizia residenziale pubblica nel territorio comunale ammonta, tra alloggi Aler e Comunali, a circa 1.252 alloggi, di cui 350 di proprietà comunale; tutto lo stabile di proprietà di Aler Milano situato in Via Carlo Porta 114 (circa 70 alloggi) non è disponibile per l’assegnazione in quanto soggetto a ristrutturazione; altri alloggi, sempre di proprietà di ALER Milano, pur risultando liberi non sono assegnabili in quanto o sono da ristrutturare oppure sono inseriti nel piano di vendita. Nel 2012 sono stati assegnati 39 alloggi di risulta, di cui 18 a sfrattati;
ad oggi sono stati assegnati 20 alloggi, di cui 11 a sfrattati; la Regione Lombardia, per l’anno 2013, non ha concesso l’aumento delle quote di alloggi riservati a sfrattati. Il Comune indice annualmente i bandi per l’assegnazione di alloggi di Edilizia Residenziale Pubblica.  Nel 2012 hanno partecipato 180 famiglie e attualmente risultano presenti in graduatoria 412 famiglie in attesa di assegnazione; attualmente sono state presentate 153 domande e il bando scade a fine novembre.

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Pubblicato il 11 Novembre 2013
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