Insubria, l’inaugurazione in pillole

I momenti salienti della cerimonia di apertura dell'anno accademico dell'Insubria che si è svolta al Chiostro di Sant'Abbondio di Como

Si è svolta questa mattina, nel Chiostro di Sant’Abbondio a Como, l’inaugurazione dell’anno accademico 2013/2014 dell’Università dell’Insubria.
Ad aprire la cerimonia è stato il tradizionale corteo dei professori in toga, con i colori distintivi dei quattro dipartimenti dell’ateneo (verde per scienze, giallo per economia, rosso per medicina e blu per giurisprudenza).

I discorsi inaugurali
Quella di oggi è stata la prima cerimonia presieduta dal rettore Alberto Coen Porisini e dal prorettore Giuseppe Colangelo, entrambi eletti lo scorso anno. Nei discorsi inaugurali i due professori hanno presentato i risultati raggiunti dall’ateneo, gli obiettivi di consolidamento per il futuro e gli interventi strutturali che interessano e hanno interessato le sedi di Como e di Varese. 

L’intervento del rappresentante del personale
Agli interventi di rettore e prorettore vicario è seguito quello di Simona Dalla Valle, rappresentante del personale tecnico amministrativo: «A seguito della Legge 240/2010, meglio nota come Legge Gelmini, tutti gli atenei sono stati coinvolti in un imponente processo di trasformazione – ha spiegato -. Anche l’Insubria è stata interessata da questo cambiamento che ha visto il Personale Tecnico Amministrativo coinvolto in prima persona sia nel la riorganizzazione generale delle strutture di didattica e di ricerca che nella revisione dello Statuto di Ateneo». «Lo scorso anno – ha proseguito Simona Della Valle – per la prima volta, tutto il Personale Tecnico Amministrativo ha potuto partecipare al voto per la scelta dell’attuale Rettore. Un riconoscimento, anche se ponderato, di un ruolo fondamentale nella governance dell’Ateneo che ritengo abbia accresciuto, in molti di noi, la consapevolezza di alcune dinamiche e la partecipazione attiva alla vita accademica».

L’intervento dei rappresentanti degli studenti
Giuseppe D’Aquaro e Federico Gilardoni hanno presentato un discorso congiunto dedicato al ruolo da loro ricoperto in questi anni: «In questi anni – ha detto D’Aquaro – siamo stati coinvolti nelle fasi più delicate che ha attraversato il nostro giovane Ateneo, dall’analisi introspettiva con conseguente delineazione delle strategie future, fino alla redazione del nuovo Statuto d’Ateneo e alla collaborazione nell’intrecciare sempre migliori rapporti con le Istituzioni del Territorio». «La grande sfida che si deve aver il coraggio di affrontare – ha aggiunto Gilardoni – è quella di offrire allo studente una formazione non solo nozionistica ma che trovi natura e fondamento nella trasmissione, dall’educatore al discente, dell’amore per quel che si è chiamati ad insegnare, delle abilità pragmatiche, delle capacità cognitive, delle doti relazionali e comunicative; invero la grande sfida è di formare non già meri operatori ma abili problem solvers, capaci di migliorare il mondo intorno a se’, di esportare il loro territorio e di essere il futuro dell’Italia, terra ove Arti e Cultura hanno, dalla Creazione, trovato primigenie».

La conclusione della cerimonia 
Al termine degli interventi è stata consegnata la Rosa Commacina, la massima onorificenza dell’ateneo, a Giacomo Castiglione, imprenditore e presidente di Univercomo per aver assunto "un ruolo essenziale nello sviluppo dell’università a Como e più in generale nella promozione della cultura presso i giovani". Alla professoressa Barbara Pozzo, ordinario di diritto privato comparato, è stata invece assegnata la prolusione dedicata a "Le lingue del diritto".

L’inaugurazione della Manica Lunga
L’evento è stato l’occasione per inaugurare l’edificio comasco denominato "Manica Lunga". La struttura ospita un ampio salone al piano terreno e, ai pieni superiori, trenta studi a disposizione del Dipartimento di diritto, economia e culture.

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Redazione VareseNews
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Pubblicato il 25 Novembre 2013
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