Un anno di “Rete Rosa”. Cavaterra: “Bilancio positivo”
Meno di un anno fa, il 24 novembre 2012, nasceva a Saronno il centro territoriale Rete Rosa contro la violenza sulle donne. L'apprezzamento dell'assessore
Rete Rosa, primo bilancio dopo un anno di apertura. Meno di un anno fa, il 24 novembre 2012, nasceva a Saronno il centro territoriale Rete Rosa contro la violenza sulle donne. Un progetto di valenza distrettuale adottato anche dagli altri cinque Comuni che compongono il Distretto di Saronno e alla cui realizzazione hanno partecipato sia le istituzioni sanitarie che le forze dell’ordine locali. Nonostante il poco tempo trascorso, sono già stati fatti grandi passi.
Grazie alla preziosa presenza di undici volontarie che si alternano nel centro di ascolto, aperto per ora solo un pomeriggio a settimana, si sono rivolte a Rete Rosa in cerca di aiuto ben trentacinque donne, quasi tutte italiane, per la maggior parte residenti a Saronno. Sono giovani, madri, nonne, di ogni provenienza sociale, segno che la violenza sulle donne è un fenomeno trasversale. Prima della apertura del centro, le volontarie hanno dovuto affrontare un intenso percorso di formazione durato alcuni mesi. Visto l’elevato numero di donne che si è rivolto in questo periodo a Rete Rosa e l’esigenza di ampliare l’orario di apertura del centro di ascolto, è partito recentemente un nuovo corso di formazione con altre venti candidate.
Fra le volontarie della associazione Rete Rosa ci sono anche psicologhe e avvocati che forniscono gratuitamente assistenza per alcune ore la settimana. Il progetto, oltre a essere promosso e sostenuto dalla amministrazione comunale, attraverso gli assessorati alle pari opportunità e ai servizi alla persona, ha ottenuto finanziamenti sia dalla regione Lombardia che dalla Fondazione Comunitaria del Varesotto. Prezioso è anche il sostegno di alcuni sponsor locali, i principali sono i Lions Club Saronno Host e l’Industriale Chimica, ai quali si è aggiunta di recente la banca di Credito Cooperativo di Barlassina. Importanti comunque sono i contributi di tutti coloro che sostengono Rete Rosa a vario titolo, mostrando sensibilità al problema. I numeri ci dicono che anche nel nostro territorio il fenomeno della violenza sulle donne è diffuso e nascosto.
Per essere portato alla luce non sono sufficienti le istituzioni deputate, ovvero le forze dell’ordine e i servizi sociali, ma è necessaria anche la presenza di un ambiente cuscinetto, di un ambiente protetto, dove la donna possa sentirsi libera di parlare, di cercare conforto psicologico e consigli legali, senza avere ancora il coraggio di allontanarsi da una situazione di potenziale pericolo per sé o per i suoi figli. Fra i compiti della associazione è molto importante anche attivare campagne di sensibilizzazione rivolte alla cittadinanza e soprattutto ai giovani.
A tale riguardo, in occasione della giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, domenica 24 novembre alle ore 21 al Teatro Giuditta Pasta di Saronno verrà messo in scena "Ascoltango" sul tema del conflitto familiare. Lo spettacolo di cabaret riflessivo è organizzato in collaborazione con l’associazione saronnese NOIcomediamo, che si occupa di mediazione familiare. Inoltre, martedì 26 novembre alle ore 21 presso la sala del Bovindo di Villa Gianetti a Saronno, interverranno Anna Capovilla, presidente della Associazione Rete Rosa, Ada Celico, autrice del libro “Io e le spose di Barbablù” e Giovanni Tarzia, giudice onorario del Tribunale dei Minori di Milano. Argomento della serata: Legge-re, scritture e strumenti per uscire dalla violenza. La speranza è che tutte queste azioni riescano ad arginare un fenomeno che ha assunto negli ultimi tempi dimensioni da bollettino di guerra. In Italia sono ormai più di cento le donne che dall’inizio dell’anno ad oggi sono state vittime del femminicidio. Uccise non da sconosciuti, ma da mariti, compagni, fidanzati, ex partner. Uccise non in un momento di imprevedibile follia, ma dopo anni di violenze, umiliazioni, abusi rimasti inascoltati.
Il centro Rete Rosa ha sede presso la Fondazione Gianetti in via Marconi 5 E’ aperto al pubblico il lunedì pomeriggio dalle 14.30 alle 17.30 tel. 02 25060600 – e-mail: reterosa.saronno@gmail.com
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