Violenza sulle donne, una giornata per dire no
Perché corre oggi questa importante data e la situazione in Italia nell’ultimo rapporto Istat. “Sono 6 milioni 743 mila le donne da 16 a 70 anni vittime di violenza fisica o sessuale nel corso della vita”
Il 25 novembre 1960 le sorelle Mirabal, mentre si recavano a far visita ai loro mariti in prigione, furono bloccate sulla strada da agenti del Servizio di informazione militare della repubblica Domenicana. Condotte in un luogo nascosto nelle vicinanze furono torturate, massacrate di botte e strangolate, per poi essere gettate in un precipizio, a bordo della loro auto, per simulare un incidente (fonte: wikipedia). Trentanove anni dopo, nel 1999 l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha designato il 25 novembre come Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne e ha invitato i governi, le organizzazioni internazionali e le ONG a organizzare attività volte a sensibilizzare l’opinione pubblica in quel giorno.
In Italia l’Istat ha effettuato diverse rilevazioni sulla questione. In un rapporto del 2006 che ha visto come campione oltre 25 mila donne si leggono dati sconcertanti, sui quali la sensazione che emerge nella cronaca quotidiana, non lascia intravvedere alcun miglioramento. Anzi. “Sono stimate in 6 milioni 743 mila le donne da 16 a 70 anni vittime di violenza fisica o sessuale nel corso della vita (il 31,9% della classe di età considerata) – recita il rapporto – . 5 milioni di donne hanno subito violenze sessuali (23,7%), 3 milioni 961 mila violenze fisiche (18,8%). Circa 1 milione di donne ha subito stupri o tentati stupri (4,8%). Il 14,3% delle donne con un rapporto di coppia attuale o precedente ha subito almeno una violenza fisica o sessuale dal partner, se si considerano solo le donne con un ex partner la percentuale arriva al 17,3%. Il 24,7% delle donne ha subito violenze da un altro uomo. Mentre la violenza fisica è più di frequente opera dei partner (12% contro 9,8%), l’inverso accade per la violenza sessuale (6,1% contro 20,4%) soprattutto per il peso delle molestie sessuali. La differenza, infatti, è quasi nulla per gli stupri e i tentati stupri”.
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