Al volante ma col telefonino in mano: succede a un autista su otto

Il risultato di un'indagine di Asaps condotta anche a Busto Arsizio. Osservate 32.650 persone alla guida

Il cellulare miglior "amico" degli automobilisti e quindi peggior nemico. Lo dice un’analisi svolta da ASAPS – l’Associazione Sostenitori e Amici della Polizia Stradale sull’utilizzo del telefonino da parte dei conducenti di veicoli.
Tra le città monitorate anche Busto Arsizio, oltre alle più grandi Torino, Milano, Firenze, Bologna, Roma, Napoli, Palermo e a Arezzo, Benevento, Forlì, La Spezia, Ravenna, Reggio Emilia, Rimini, Trento, Cesena, Marcianise, Monselice.
La campionatura, che ha “osservato” nei mesi di novembre e dicembre 2013 decine di migliaia di automobilisti (32.650 per l’esattezza) circolanti durante il giorno nelle fasce orarie di maggiore traffico (dalle ore 8 alle ore 9, dalle ore 12 alle ore 13, dalle ore 18 alle ore 19) e in diversi giorni feriali della settimana, rappresenta fino ad oggi un campione unico nel suo genere. I risultati sono stati per certi versi sorprendenti ed hanno messo in luce alcuni fenomeni forse non così scontati: gli automobilisti osservati sono stati complessivamente 32.650 e di questi i “telefonisti” sono stati 4.048, pari a una percentuale del 12,4%. Ovvero un conducente di auto ogni otto utilizza il telefono cellulare per comunicare a voce con altre persone o attraverso sms. Dei 4.048 guidatori colti al telefono, 3.057 sono risultati di sesso maschile (pari al 75,5%) e 991 (24,5%) di sesso femminile.
Anche le situazioni ambientali di utilizzo denotano una certa tipicità: un più frequente ricorso al telefonino è stato rilevato nei pressi delle zone maggiormente frequentate (scuole, centri commerciali, stadi, ospedali), negli ambiti cioè di maggiore “stimolo” rispetto alle normali ed ordinarie situazioni di viabilità quali una via provinciale o di veloce scorrimento (tangenziali e statali). Unica eccezione: il 22% del numero complessivo dei conducenti sorpresi al telefono (cioè oltre uno su cinque) si trovava fermo al semaforo rosso. Una spiegazione di questa abitudine potrebbe ricercarsi nel fatto che fermi al semaforo si ha il tempo di riordinare le idee, premere i tasti dell’apparecchio cellulare e conversare con apparente sicurezza, dimenticandosi invece che questa azione si traduce in una maggiore disattenzione se si considera che proprio agli incroci è più frequente il passaggio di pedoni.
Per quanto riguarda la ripartizione in aree geografiche l’utilizzo del cellulare alla guida è prevalente al Nord (1.710 conducenti, pari al 42,2%), seguito dal Centro con 1.186 “telefonisti” (il 29,3%) e dal Sud con 1.152 (pari al 28,5%).
«Una prima idea ce la siamo già fatta – ha affermato il presidente dell’associazione Giordano Biserni – in quanto i nostri rilevatori, pur concentrandosi prevalentemente sul dato complessivo, hanno potuto notare una certa e frequente abitudine fra i conducenti di autobus e pullman di linea a telefonare durante il trasporto degli utenti”, pratica oggi vietata dal codice stradale ma che era permessa fino a qualche anno fa».
Il monitoraggio sarà sviluppato nei prossimi mesi, quando al termine della stagione invernale apparirà più facile “osservare” gli autisti e tracciare l’ennesimo identikit del pericoloso “telefonista della strada.”

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 27 Dicembre 2013
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