Caserta caccia la Cimberio nella lotta per non retrocedere
Biancorossi sconfitti anche al PalaMaggiò (86-80) dopo aver condotto per tre periodi. Alle spalle di Varese vincono Pesaro, Pistoia e Montegranaro: è allarme rosso
Allarme rosso. E sirena che urla indicando il pericolo imminente. La Cimberio non sa più vincere e conferma questa sua insana inclinazione anche a Caserta, dove la Pasta Reggia insegue per oltre trequarti e poi, nel momento decisivo, mette la freccia, sorpassa e vince (86-80). Un film simile a quello andato in onda settimana scorsa a Masnago – allora festeggiò Cantù – e che aumenta le perplessità verso i biancorossi cui torna la paura di vincere tipica degli insicuri. E se in altre occasioni furono le scelte della panchina a lasciare a desiderare, questa volta la colpa è sopratutto dei giocatori: incredibile la leggerezza con cui Clark e De Nicolao perdono due palloni nel momento chiave, assurdo vedere certe forzature e certi tiri rifiutati. Imbarazzante il modo in cui il pivot avversario Moore demolische Hassell (27 punti e 15 rimbalzi per il casertano!), desolante vedere come anche i “motori” Banks ed Ere ruggenti nel primo tempo, si spengano alla lunga.
E così la classifica parla chiaro, e fa sempre più paura: alle spalle della Cimberio inchiodata a quota 8 perde solo Cremona, nella sfida salvezza con Pesaro che sale a 4. Pistoia fa lo sgambetto a Venezia, Montegranaro addirittura sbanca il campo dell’ex capolista Brindisi. La lotta per non retrocedere a questo punto è realtà, e la notizia deve arrivare in ogni modo all’interno dello spogliatoio biancorosso prima che sia troppo tardi. Ora potrebbe arrivare un’altra ala, Mardy Collins, in uscita proprio da Montegranaro; scelta per lo meno curiosa visto che ci sarebbe molto più bisogno di un play o di un pivot. Però Collins (se arriverà) è descritto come un uomo in grado di fare molte cose in campo e quindi di innalzare il tasso tecnico della Cimberio. Che a Santo Stefano (in casa, con Bologna, alle 20,30) è chiamata all’ennesimo tentativo di riscossa, anche se i precedenti sono tutti falliti.
COLPO D’OCCHIO – Il PalaMaggiò, perso tra le colline di Castel Morrone, resta uno degli impianti più belli d’Italia per la pallacanestro, nonostante un parquet sempre piuttosto infido e scivoloso. All’interno pubblico non particolarmente numeroso ma comunque pronto a sostenere la Pasta Reggia in un incontro importante per lasciare le zone calde della classifica.
PALLA A DUE – Fabrizio Frates, ex di turno, è regolarmente in panchina dopo il forfait di Ulm dovuto a una forte influenza. Il coach biancorosso manda in campo il quintetto classico anche se dopo appena 3′ dovrà fare a meno di Polonara per una distorsione alla caviglia. Non rienterà più.
LA PARTITA – L’avvio è su ritmi altissimi, grazie soprattutto a due difese che si fermano al “prego si accomodi”. Peggio quella della Cimberio, perché Caserta per lunghi minuti fa canestro a ogni possesso anche per via di una messe di rimbalzi d’attacco. I biancorossi però restano a galla grazie a 10′ strepitosi di Banks ed Ere che segnano 21 dei 24 punti (a 22) con cui Varese conduce alla prima pausa.
Al rientro in campo la storia non cambia: chi ha la palla arriva quasi sempre con facilità al ferro o a un tiro comodo. Clark prova a farsi perdonare la sua non-difesa con le triple: ne segna tre e Varese, pur colpita da Roberts, guadagna nel finale un minimo vantaggio che fa ben sperare (41-45, Banks a quota 17).
L’ottimo momento di Scekic e l’unico sussulto di Sakota (tripla, l’unica su 6 tentativi) mettono la Cimberio a condurre con un certo piglio (57-62) ma i biancorossi, che a zona tengono a bada l’attacco di casa, commettono il peccato mortale di non approfittarne. E così, dopo quattro possessi gettati alle ortiche da Varese, la Pasta Reggia può riprendere fiato (59-72 al 30′).
IL FINALE – La Cimberio si rimette a fare l’elastico, e rimbalza dal +1 (Scott) al ritrovato +6 (61-67) grazie a una tripla fuori schema di Clark. Ma se errare è umano, perseverare è diabolico e anche questa volta Varese si abbona all’inferno fallendo sistematicamente ogni pallone buono per prolungare il break. Caserta ringrazia e trova in Moore l’uomo della provvidenza: il pivot cattura rimbalzi, segna da sotto ma anche dalla media firmando il controsorpasso sul 70-69. Una tripla di Ere, ritrovatosi per un istante, dà agli ospiti l’ultimo vantaggio (72-73) ma in due possessi consecutivi Varese perde palla in modo imbarazzante. Prima Clark, poi De Nicolao regalano a Caserta i punti dell’allungo e la sequenza finale (canestro Varese, fallo immediato, tiri liberi) serve solo a prolungare le speranze residue. E tra la prima bomba di Mordente e la quinta di Clark, è il canestro dell’italiano quello che pesa di più.
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