Dalle aule al palco, così gli studenti stranieri si raccontano

Si chiama “Un passo indietro” il progetto che ha portato 60 studenti dell’IPC Verri a raccontare la propria storia di emigrazione e integrazione. Da quel lavoro è nato un libro che venerdì sera debutterà sotto forma di spettacolo teatrale

Tutto è nato da una non facile idea della professoressa Caterina Stefanazzi. «Raccontatemi le vostre storie», ha chiesto ai 250 ragazzi di origine straniera che frequentano l’IPC Verri di Busto Arsizio. A quell’appello hanno risposto in 60, mettendo nero su bianco i problemi incontrati nel viaggio per venire in Italia o quelli nati nel tentativo di integrarsi. «Ogni racconto è stato un pugno nello stomaco per me che li leggevo -spiega la professoressa Stefanazzi- ma che sono stati una enorme operazione di coraggio per questi ragazzi». Molti infatti avevano inviato le proprie storie in forma anonima «ma con il tempo hanno iniziato a mostrarsi» leggendo agli altri compagni le proprie storie. Ciò che ancora ricordano gli insegnanti è il silenzio irreale e rispettoso che avvolgeva le aule mentre i ragazzi ripercorrevano le proprie storie. «Un silenzio che si poteva tagliare», precisa la professoressa Patrizia Canavese. E così lentamente si è manifestata la volontà di far uscire queste storie dalle aule dell’istituto. Proprio per questo motivo «è nata l’idea del teatro».
I 17 racconti più significativi sono stati così raccolti in un volume e sulla base di questo è stato preparato uno spettacolo teatrale che debutterà venerdì 13 dicembre al Teatro Sociale. «Ho voluto che gli studenti si riappropriassero sul palco della propria storia» spiega la regista Francesca Brusa Pasqué e proprio per questo «il copione non ha una unica storia ma un gruppo che racconta la propria esperienza sul piano emotivo». Ne è nato così un racconto unico che abbraccia tutti i continenti, dall’Albania al Marocco passando per Cina, Perù e Angola. A salire sul palco saranno gli stessi autori dei brani (con la collaborazione di alcuni altri studenti dell’istituto) sfidando la paura che raccontare storie di questo tipo può generare.
Ma loro, oltre che essere gli attori sono anche i protagonisti di quelle storie. «Non avevo mai pensato di raccogliere la storia di quando sono arrivata in Italia» racconta Leonida, arrivata all’età di tre anni dall’Albania. Così ha iniziato a scrivere la sua storia «e mi sono ricordata di dettagli che mia madre non credeva potessi aver colto» evidenziando «problemi e difficoltà che erano gli stessi che stavano attraversando loro» e che hanno attraversato anche molti dei ragazzi incontrati in questo progetto. Scrivere quelle pagine «mi ha portato a ricordare dettagli che sono rimasti incisi dentro di me e che ti fanno dire: "Questa è la mia storia"».

Appuntamento alle ore 21.00 di venerdì 13 dicembre al Teatro Sociale di Busto Arsizio. Ingresso Libero.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 10 Dicembre 2013
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