Che fine ha fatto il Master Plan di Malpensa?
Il piano di espansione, che prevede anche la terza pista, è "congelato" da 10 mesi. Il Pd chiede al governo di sapere a che punto è il percorso di valutazione ambientale. Mentre le manovre su Alitalia creano altre incertezze
Che fine farà il Master Plan di Malpensa, impantanato da mesi a Roma, al Ministero dell’Ambiente? Del progetto di ampliamento di Malpensa, che comprende anche la terza pista, si discute da anni e ora il Pd chiede di sapere a che punto si trova il percorso di Valutazione d’Impatto Ambientale. «La richiesta di proroga chiesta per integrare la documentazione del MasterPlan ci sembra eccessiva, si deve arrivare ad una definizione» dice il deputato Pd Angelo Senaldi, che ha presentato insieme ad altri trenta deputati del Pd un’interpellanza urgente rivolta al Ministro per l’Ambiente Andrea Orlando. Senaldi mette in chiaro che la posizione del Pd è definita: «l’allargamento è incompatibile con un’area individuata anche come Sito d’Interesse Comunitario», nel mezzo Parco del Ticino. Una zona di bosco e brughiera che sarebbe intaccata pesantemente dall’espansione dello scalo aeroportuale.
Nell’interrogazione si chiedono chiarimenti sulle intenzioni di Governo riguardo l’attuazione del “Nuovo Master Plan dell’Aeroporto di Milano Malpensa” in particolare – appunto – alla luce e di quelle che vengono considerate "insolite proroghe" del processo di Valutazione dell`Impatto Ambientale (congelato nella primavera 2013) e dei numerosi pareri negativi espressi da enti e associazioni territoriali. Oggi l’unico parere positivo venuto al Master Plan è quello venuto dalla giunta di Regione Lombardia, che lo deliberò appena insediata dopo le elezioni 2013: nell’interrogazione si porta all’attenzione del Ministro anche la richiesta di rivedere la delibera della Regione Lombardia, richiesta avanzata con unanimità dalla Comunità Parco Ticino, formata da 47 Comuni e 3 Province (nonostante i tentativi della maggioranza in Regione per descrivere come "non favorevole" il parere di Palazzo Lombardia). Ma il cuore della questione è anche la procedura da seguire per esaminare l’impatto del progetto terza pista su una zona da un lato di pregio (per il Parco del Ticino), dall’altra già molto segnata dalle infrastrutture: «In luogo della Valutazione di Impatto Ambientale, riteniamo più opportuna una Valutazione Ambientale Strategica. Questa sarebbe in grado di riconoscere sia le giuste tutele da garantire al territorio, sia le scelte politiche più adeguate a valorizzare lo scalo aeroportuale».
Mentre molta attenzione si è posta al MasterPlan,
le incertezze all’orizzonte di Malpensa non mancano: su tutte la "prospettata rimodulazione dell’assetto societario di Alitalia con l’entrata nel capitale di un nuovo vettore aereo". «La questione avrà una ricaduta su Malpensa, perché il nuovo socio potrebbe di decidere di investire maggiormente su Malpensa o al contrario» ragiona Senaldi. Certo, sono lontani i giorni (nella foto) in cui il piazzale di Malpensa era pieno di aerei tricolori: «È vero che Alitalia non ha un grande presenza su Malpensa, ma l’impatto del salvataggio di Alitalia potrebbe comunque essere negativo». E da ultimo, il deputato del Pd sta seguendo anche le nuove norme sul sistema aeroportuale del decreto Destinazione Italia, che – stando ad un primo testo – potrebbero avere un impatto su alcuni scali: la norma da approfondire è quella che obbligherebbe gli aeroporti che danno contributi alle compagnie aeree a mettere a gara le rotte, per l’assegnazione.
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