Il PS di Varese al centro di una disputa politica?

Dopo la visita di Mantovani, il Presidente del Consiglio Cattaneo ventila l'ipotesi che sia una semplice manovra politica per liberare posti scomodi

All’indomani della sortita dell’assessore alla sanità lombardo Mantovani al pronto soccorso di Varese, dietro il problema centrale del trattamento di cittadini e di pazienti, pare delinearsi uno scontro di natura squisitamente politica. Incassati dubbi e perplessità del consigliere d’opposizione Alessandro Alfieri, anche il presidente del Consiglio regionale Raffaele Cattaneo interviene mostrando perplessità: « Il pronto soccorso dell’ospedale di Varese è stato visitato ieri dall’Assessore Mantovani. Adesso occorrono risposte concrete e nella direzione giusta! L’ultima cosa di cui ha bisogno il nostro pronto soccorso è la ricerca di un capro espiatorio su cui buttare la croce senza far nulla per risolvere criticità note da tempo. Per dare risposta a tali criticità più volte l’azienda, nella persona del Direttore generale Bravi, del Direttore sanitario Avanzi e del Direttore del PS Perlasca, anche recentemente e in accordo con i sindacati, ha formulato proposte alla Regione che finora non hanno trovato adeguata risposta». 

 
Il timore espresso dall’esponente in quota CL del Nuovo Centro Destra è che la bocciatura di Mantovani (Forza Italia) sia da legarsi a una conduzione di stampo squisitamente “ciellino” del problema varesino, essendo i vertici del pronto soccorso Bravi, Avanzi e Perlasca sono tutti esponenti di Comunione e Liberazione: «Ma la questione cruciale a me sembra un’altra: il PS non può e non deve essere un "piccolo ospedale dentro l’ospedale". I problemi del pronto soccorso possono essere risolti solo dai reparti di degenza che devono ricevere i pazienti da ricoverare altrimenti costretti a stazionare per giorni nella famigerata barellaia. E perché ciò avvenga occorre innanzitutto aumentare gli infermieri nei vari reparti, soprattutto quelli più sollecitati dalla pressione del PS. Ecco una soluzione semplice e concreta che potrebbe dare un reale sollievo al nostro pronto soccorso. I vincoli regionali oggi però non consentono all’azienda ospedaliera di Varese di risolvere questo problema senza una decisione e un supporto regionale. L’Assessore Mantovani ha quindi una modalità pratica per dimostrare la sua attenzione al Pronto Soccorso varesino: consentire una deroga ai vincoli sulla assunzione degli infermieri necessari, come chiedono l’azienda e i sindacati. Sono certo che non se la farà scappare, altrimenti non si comprenderebbero le ragioni della sua visita. Il compito di chi ha responsabilità istituzionali e di governo infatti non è quello di denunciare i problemi – peraltro ben noti – ma di fornire adeguata risposta. E resterebbe il dubbio che il vero obiettivo possa essere la ricerca di un capro espiatorio, magari per liberare qualche posto in vista di future tornate di nomine. Una logica che non risolve i problemi e non può essere accettata. Come dice il noto adagio "A pensar male si fa peccato ma qualche volta si indovina…". Ma certamente il Vice Presidente Mantovani, che conosco e apprezzo con la stima di sempre, dimostrerà con i fatti che questi cattivi pensieri sono del tutto infondati e saprà dare risposte rapide e concrete».

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Pubblicato il 14 Gennaio 2014
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