Non accettava di essere lasciato, starà 5 mesi in carcere
Lo stalker del kebab non ottiene la sospensione di pena. Aggredì una donna in via Garibaldi, ogni giorno sostava davanti al negozio
Ha patteggiato una pena di 5 mesi e 10 giorni, ma non ha ottenuto la sospensione condizionale della pena, e dunque dovrà scontare in carcere l’applicazione della sentenza. Un marocchino di 35 anni H.T. , senza fissa dimora, è comparso oggi davanti al giudice del tribunale monocratico di Varese per un episodio dello scorso 23 dicembre. L’uomo aveva intrecciato una relazione con una ragazza di nazionalità romena che lavora presso il negozio di kebab di via Garibaldi a Varese. La liason era durata solo tre settimane perché lui l’aveva picchiata almeno cinque volte. Spaventata e umiliata dall’aggressività dell’uomo, lo aveva scaricato. Ma il violento aveva iniziato a presentarsi, ogni giorno, davanti al negozio, iniziando una persecuzione nei confronti della romena. Dagli appostamenti si era passati agli insulti. Rivolti anche attraverso continue telefonate, che avevano convinto la ragazza a cambiare scheda. Il 35enne si è infine presentato nuovamente al kebab, ma non per mangiare un panino. Come già raccontato all’epoca dell’arresto, ha minacciato la donna di tagliarle la gola, l’ha inseguita nel negozio di phone center dove si era rifugiata e l’ha schiaffeggiata. Non pago, ha affrontato anche il titolare del kebab accusandolo senza motivo di avergli soffiato la donna e lo apostrofato affermando che gli avrebbe bruciato il locale. La ragazza nel frattempo è scappata a Grosseto dalla madre, cambiando vita per non andare incontro a una pericolosa vendetta. Un incubo che almeno per 5 mesi è finito.
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