Pro Patria, un inizio 2014 da incubo
I tigrotti perdono in campionato, i senatori hanno la valigia in mano e anche lo spogliatoio sembra non essere più compatto. Urge cambio di rotta, ma la dirigenza non dà segni
L’anno nuovo non è iniziato nel migliore dei modi per la Pro Patria, che oltre alla cattiva ripartenza del campionato con la sconfitta di Cremona, nel mercato invernale dovrà dare segnali per rialzare la testa. In realtà le prime indicazioni portano all’esatto contrario: la cessione di Bruccini potrebbe essere solo la prima dei senatori biancoblu, con la squadra che andrebbe mano a mano perdendo i pezzi migliori e andando così verso una seconda parte di campionato anonima e insipida. In questo gennaio potrebbero lasciare Busto Arsizio i giocatori che hanno uno stipendio sopra la media: Giannone, Nossa, Polverini, Serafini e Calzi sono i primi indiziati per salutare via Ca’ Bianca, con tante squadre pronte a portarseli a casa, ma anche giovani di belle speranze come Mignanelli potrebbero essere protagonisti di questo mercato. Intanto sono stati ceduti i giovani Tonsi, alla Novese, e Sorriso, che non sono riusciti ad imporsi nella prima parte di stagione.
A peggiorare la situazione generale, nello spogliatoio biancoblu sembra non regnare più la serenità delle passate stagioni, con l’allenatore Alberto Colombo che ha esternato poche settimane fa il proprio rammarico, dicendo di non sentirsi seguito dalla squadra, e la vecchia guardia che sta perdendo la pazienza e richiama ad alta voce un cambio di rotta, sia da parte dei compagni, che da parte del mister, come ammesso da capitan Serafini al termine della gara di Cremona. In mezzo c’è la società che non si espone, quanto meno con il mondo esterno, lasciando che le voci si susseguano senza chiarire la posizione della dirigenza.
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