Un anno con le ballerine della Scala, premiato il film del varesino Leone
“Fuoriscena", girato dal giovane regista, racconta 12 mesi di vita sul palco e si aggiudica i "Nastri d'argento" il più antico premio cinematografico europeo. "Speriamo sia di buon auspicio all’uscita nelle sale”
Il documentario “Fuoriscena” sarà premiato ai prestigiosi “Nastri d’argento”, il più antico premio europeo di cinema. La cerimonia avverrà al teatro Garbatella di Roma venerdì sera, 31 gennaio, e il documentario, di cui è coregista insieme a Massimo Donati il varesino Alessandro Leone (anche tra i collaboratori storici del feistavl Cortisonici) riceverà un riconoscimento speciale.
Infatti, i “Nastri d’argento” premiano il miglior cinema italiano dell’anno che si è appena chiuso, ma la commissione, nonostante Fuoriscena non sia ancora uscito nei cinema, ha deciso di assegnare un riconoscimento speciale a questo documentario che racconta per un anno intero la vita delle ragazze e dei ragazzi all’interno dell’Accademia della Scala di Milano. Ecco il testo della motivazione del premio: "Perché emoziona e sorprende raccontando dietro le quinte un’Accademia che trasforma la passione e il talento in un’eccellenza della Cultura italiana nel mondo”.
Ancora incredulo Alessandro Leone: «Il film è un documentario senza voce off, con pochissimi dialoghi, ma è molto intenso. Dopo averci investito molti anni di lavoro stiamo raccogliendo diversi consensi, ma non ci aspettavamo di arrivare ai Nastri d’Argento. Siamo molto contenti e speriamo che questo premio possa essere di buon auspicio per l’uscita del documentario nelle sale».
Infatti, dopo essere passato nel novembre scorso al Festival di Torino, il film, prodotto da Gabriella Pedranti per Ester Produzioni e da Gioia Avvantaggiato per GA&A Productions, è infatti in concorso a Palm Springs dove nel prossimo mese di marzo di svolge l’American Documentary Film Festival. Intanto l’Istituto Luce ha deciso di distribuire il documentario nelle sale nella prossima primavera, su tutto il territorio nazionale.
Per i documentari, dopo la vittoria di Santo Gra a Venezia, e i successi al Festival di Roma, è un momento d’oro: «Dopo tanti anni i documentari non sono solo un prodotto di nicchia – commenta Leone -, si è aperta una breccia nel grande pubblico che forse ha proprio voglia di un tipo diverso i narrazione. Storie vere che emozionano, storie intense che portano a un’altra consapevolezza della realtà. Speriamo che questo pubblico apprezzi anche il nostro film quando uscirà nei cinema».
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