Dopo l’aggressione dei carrelli, tra disperati e controlli della Polizia
Nella mattina di martedì la Polizia di Stato ha ripreso i controlli sui "noleggiatori" abusivi di carrelli, per la prima volta dopo la colluttazione che sabato sera ha visto un giovanissimo finire in ospedale in gravi condizioni
A Malpensa è giorno di controlli sugli "abusivi dei carrelli", le persone che si affannano per ottenere dai clienti pochi euro in cambio di un carrello. Per la Polaria dello scalo è attività di routine, ma oggi ha un sapore diverso: i controlli seguono i fatti di sabato sera, quando un ragazzo di 18 anni è finito in ospedale in gravi condizioni, dopo esser stato aggredito durante una lite. L’episodio ha riacceso l’attenzione sulla "guerra dei carrelli", quella dei poveracci che danno la caccia ai viaggiatori (soprattutto ai turisti che arrivano in gruppo con i pullmini navetta) per proporre i carrelli da trasporto bagagli, in cambio di qualche euro.
I controlli di oggi, martedì 4 marzo, da parte della Polizia di Stato sono stati rafforzati, anche con personale esterno del Reparto Prevenzione Crimine. «Controlli ordinari, come ne facciamo spesso», dicono dall’ufficio della Polaria: come in altre occasioni, gli agenti hanno controllato decine di persone, verificando soprattutto i documenti. Per lo più è difficile individuare veri reati, «più violazioni amministrative», ammettono, nonostante a più riprese si siano levate lamentele per la presenza dei "mediatori" del carrello e per lo scenario negativo offerto ai viaggiatori internazionali (seppur condiviso anche con altri scali italiani, Fiumicino in primis). Alle violazioni amministrative in passato si è risposto anche con le misure amministrative, come l’allontanamento disposto dalla Questura. Certo, l’episodio di sabato sera ha aumentato le preoccupazioni intorno al fenomeno, che riguarda cittadini extracomunitari, ma anche molti italiani rimasti senza lavoro, che si ingegnano così per recuperare qualche euro, dopo che anche la Sea, la società di gestione dell’aeroporto, ha eliminato l’obolo sui carrelli per cercare di arginare il problema (nella foto). «Situazioni a volte dolorose», perché davvero chi si ritrova a correre dietro a un turista per un euro è ridotto quasi alla disperazione. Mentre c’è chi sospetta che dietro ai disperati ci sia un vero racket che raccolga i guadagni.
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