Ere ormai è un caso. Sakota dimenticato
Il capitano finisce la partita con una valutazione negativa. Male anche i pivot e Polonara. Il serbo gioca un buon primo tempo ma poi resta in panchina
SCEKIC 4 – Un rimbalzo, due canestri impossibili da sbagliare e nulla più. Skeen, che non è certo un fenomeno, lo maltratta sotto i tabelloni, lui non si solleva mai da terra e può solo spendere falli. Nulla di nuovo, ma al peggio preferiamo non abituarci.
SAKOTA 6 – Ebbene sì, una sufficienza per Dusan questa volta la spendiamo. Perché nella seconda metà di gara viene dimenticato in panchina (appena 3′) e quindi non ha particolari colpe nel crollo, e perché quando sta in campo lo fa con intelligenza (vedi le entrate contro Sakic). E forse negli ultimi minuti era l’uomo in grado di segnare da lontano: proprio non si poteva ributtarlo in campo come mossa della disperazione?
RUSH 5 – Probabilmente non avrebbe fatto molto meglio di Ere, però i suoi 11′ di alti e bassi potevano essere un po’ più lunghi almeno per dare alla squadra un briciolo di atletismo e qualcuno di quei “rimbalzi dagli esterni” che Bizzozi ha rimpianto nel dopo partita.
CLARK 5 – E’ volato negli Usa, festeggiato il primo figlio, ritornato con le gambe molli. Plausibile un minutaggio ridotto, ma in quegli sprazzi era lecito vedere qualcosa di buono. Invece due soli punti, segnati sui 4 tentativi dalla lunetta.
BANKS 5 – Si sbatte, ma va anche a sbattere, nel senso che la sua volontà non è spesso accompagnata da scelte intelligenti dal punto di vista cestistico. Si accende in un paio di occasioni e fa la differenza ma il suo impeto si ferma lì, e nel finale non riesce a prendere la squadra per mano.
DE NICOLAO 5 – Un primo quarto supersonico, ma se togliamo quelle cifre a quelle di fine partita leggiamo appena 3 punti (1/7, l’unico canestro a tempo quasi scaduto), 1 assist e 3 perse. Se sperava di cambiare le gerarchie in regia con questa partita, secondo noi non ci è riuscito.
JOHNSON 4,5 – C’è sempre l’attenuante di non vedere quasi mai palla vicino a canestro: dei suoi quattro tiri, tre arrivano dalla media. E come seconda scusa c’è un minutaggio non certo elevato: solo 20′ tondi passati sul parquet che per un pivot titolare sono troppo pochi. Certo ci mette del suo: non è possibile iniziare ogni partita con due falli a carico. E i 5 rimbalzi lo salvano solo in minima parte.
ERE 4 (foto di S. Raso) – Davvero preoccupante l’involuzione del capitano: 2 su 11 al tiro, spesso marcato da gente più bassa, più inesperta, più leggera di lui. Tante forzature, non tutte necessarie, qualche accenno di difesa e -2 di valutazione. Con il suo stipendio, a Montegranaro ne pagano tre, se e quando prendono i soldi: spiace ridurre la questione al salario ma se il budget è una scusa in caso di sconfitta con le “ricche”, diventa anche un aggravante quando si perde (così) con le povere.
POLONARA 4,5 – Il tabellino galleggia anche questa volta (14 di valutazione, 11 punti, 4 rimbalzi) e per questo non lo accomuniamo a Ere e Scekic. Però, per favore, non diteci che questo è il vero Polonara, quello che avrebbe gambe per scappare alle difese e strappare palloni sopra il ferro, ma pure un cammino passato che lo ha portato alle soglie della Nazionale. Ecco, per quello che si è visto questa sera, sarebbe un delitto convocare Achille e lasciare a casa Mazzola e Campani.
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