La sala stampa del palazzetto, per sempre intitolata a Gualco

La cerimonia venerdì 22 alla presenza della famiglia del dirigente scomparso. Vescovi: "Un piccolo omaggio a una grande persona". I ricordi di Augusto Ossola, Galleani e Salmini

A dieci giorni dalla sua scomparsa, Giancarlo Gualco ha ricevuto un omaggio sentito da parte della Pallacanestro Varese, la società che più di tutte ha contribuito a fare grande durante la sua carriera di manager sportivo culminata con la “creazione” della Grande Ignis che ha dominato la scena europea negli anni Settanta. Da oggi infatti la nuova sala per le conferenze stampa del PalaWhirlpool porterà proprio il nome del dirigente varesino, morto lo scorso 12 marzo dopo una lunga malattia. A inaugurare lo spazio (ricavato proprio quest’anno grazie ai lavori di ristrutturazione dell’impianto voluti dal Consorzio) è intervenuta tutta la famiglia Gualco: la moglie Marisa e i figli Rossana e Maurizio, a sua volta ottimo giocatore anche in Serie A.
«Da parte nostra questo è un piccolo omaggio a una grande persona – ha spiegato il presidente Cecco Vescovi prima di scoprire la targa – Per me è un onore particolare, perché conosco Giancarlo fin da quando sono bambino e in queste stagioni occupo la sua posizione nella società, ahime senza gli stessi risultati. Ringrazio la famiglia Gualco intervenuta oggi: questa per Giancarlo è stata una seconda casa come per tanti di noi e sono convinto che un pezzetto di lui in questo spazio deve sempre essere presente. Chi passerà di qua si ricorderà di lui».
Commossa al fianco di Vescovi la moglie di Gualco, Marisa: «Siete stati meravigliosi con questa cerimonia. Mio marito aveva molta stima di te, Cecco, e anche se ultimamente non veniva più al palazzetto continuava a soffrire, a seguire e a tifare la Pallacanestro».
A ricordare la figura di Gualco sono poi intervenuti tre personaggi chiave del basket varesino: Augusto Ossola, Sandro Galleani e Paolo Salmini. Centrali le parole di Ossola, lo storico del club biancorosso: «Uno dei momenti più importanti di Gualco in società è stata la gestione dell’addio dei Borghi nel 1981. Giancarlo era stato nominato presidente il 18 novembre ’80 e aveva già capito che la volontà dei Borghi era quella di lasciare. Davanti al loro aut aut Giancarlo spese almeno una decina di notti per trovare la soluzione. In quei momenti decisivi collaborai con lui e credo che questo fu il suo atto più bello per la Pallacanestro Varese, al di là delle vittorie. Gualco allora salvò la società, non dimentichiamocelo mai».

Immancabile poi la testimonianza di Galleani: «Mi ha strappato al ciclismo per portarmi al basket: se sono rimasto qui per quarant’anni, forse ci ha visto bene. Lo devo ringraziare tantissimo; con lui ho avuto un rapporto di amore e odio, come quello che c’è tra figlio e genitore. Non concedeva nulla facilmente ma era un segno di grande professionalità: era serio nelle cose serie ma ragazzo con i ragazzi quando se lo poteva permettere».
Salmini infine, da sempre vicino alla squadra, ha davvero tante immagini di Gualco. «Da alcune divertenti, come un episodio vissuto al casinò di Manila, ad altre sui campi da gioco o dietro la scrivania come l’operazione della Finanziaria che portò poi alla proprietà Bulgheroni ma anche all’aiuto che ha saputo dare anche alla Robur».

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Pubblicato il 21 Marzo 2014
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