Museo all’aperto e laboratorio per giovani: così rinascerà la ceramica Ibis
Giorgio Robustelli annuncia l’operazione: “Un’associazione per far vivere questo luogo”. Una mostra di Pulcinoelefante terrà a battesimo il progetto
Da fornace a fucina di idee, da laboratorio artistico a officina delle nuove generazioni di custodi di un’arte antica ma intramontabile, quella della ceramica.
Anzi “La” ceramica che a Cunardo ha un nome, Ibis, e un cognome, Robustelli, il quale annuncia la creazione di una associazione che graviterà attorno al famoso atelier. Giorgio Robustelli (nella foto) aveva tempo fa lanciato un messaggio rivolto alla società civile per far sì che questo patrimonio, fondato dai genitori nel corso degli anni 50 e meta appassionata di artisti da tutto il mondo, non andasse perduto. Addirittura nel corso di una delle prime serate del 141tour, nel teatro periferico di Cassano Valcuvia, il suo intervento rivolto alla platea fu commosso e accorato: “non perdiamo questa ricchezza”.
Di oggi la notizia che qualcosa si sta muovendo: un’associazione, appunto, con quattro socifondatori e che avrà una doppia finalità: fare della Ibis un museo a cielo aperto, e dare la possibilità ai giovani artisti di poter utilizzare la conoscenza e le strutture che questo posto mette a disposizione dell’arte (nella foto qui affianco, i laboratori).
Per ora i contorni dell’operazione non sono ancora definiti, ma la notizia è confermata dallo stesso Robustelli: «Sì, è così: sta nascendo proprio in questi giorni questa associazione e presto molte delle opere di artisti di tutto il mondo saranno fruibili a tutti in un museo all’aperto: chiunque potrà ammirare le opere in ceramica allestite in un percorso murale – spiega l’artista – . Inoltre l’idea è di creare diverse categorie di soci: quelli “ordinari”, che si limitano a sostenere l’operazione, e i “soci-artisti”: ad essi, specialmente ai più giovani, verrà data la possibilità è di fruire del laboratorio». Nell’intento dell’associazione vi è anche l’idea di organizzare corsi e manifestazioni. Proprio come quella che ha già in testa Giorgio per il prossimo 5 luglio: «Insieme ad Alberto Casiraghi, editore di Pulcinoelefante, organizzeremo una mostra di libri dedicata proprio a questo progetto».
DAL BLOG 141TOUR
Giorgio Robustelli nel suo atelier ha raccolto il testimone dei suoi genitori che nel secondo Dopoguerra accolsero nel laboratorio fornace di Cunardo interpreti internazionali dell’arte ceramista. Tra le illustri firme rimaste alle Fornaci si leggono quelle di Fontana e Burri, di Guttuso e Ennio Morlotti, di Baj e di Schumacher. Importante è la presenza alla fornace di Aldo Carpi e il ricordo delle gustose liti tra Guttuso e Alberto Milani. Anche Piero Chiara veniva a dilettarsi alle Fornaci, tanto da aver lasciato una collezione di piatti, dipinti di sua mano e destinati a essere riprodotti sulle copertine di alcuni suoi romanzi. Vittorio Tavernari ha sua volta prodotto per gli amici Robustelli le sue uniche ceramiche. Piaceva lavorare qui anche ai Frattini, padre e figlio, a Spaventa Filippi e Sergio Pasetto, a Gottardo Ortelli e Luciano Ferriani.
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