La Cimberio onora l’impegno, ma chiude con una sconfitta

Biancorossi battuti 99-90 a Roma: il campionato termina con un decimo posto insipido, nonostante il discreto finale di stagione. Ora si cambia, in società e sul campo

Dal nostro inviato – L’ultimo obiettivo stagionale, evitare a Roma di toccare quota 100 punti, riesce alla Cimberio che però perde 99-90 su campo dell’Acea nella gara di chiusura di una stagione che termina con un insipido decimo posto. Non lo diciamo per scherzare: la squadra di Bizzozi ha onorato sul serio l’impegno contro i giallorossi e l’ultimo quarto di gara conferma quanto aveva chiesto il tecnico biancorosso alla vigilia e cioè impegnare a fondo i padroni di casa che ora disputeranno i playoff contro Cantù. Il rompete le righe varesino è così all’insegna della serenità, nonostante il rammarico di aver fallito la qualificazione tra le prime otto; quest’ultima partita è comunque servita a confermare quanto già si sapeva. Gli uomini da cui si può ricominciare sono almeno tre: Banks, Polonara e De Nicolao, con i due azzurrini già sotto contratto (ma qualche sirena potrebbe provare a incantarli: società attenta!) con il play in particolare capace di tenere sulla corda la difesa dell’Acea anche in quest’ultima prova. Per il resto ci sarà da ragionare a fondo: Stoglin secondo noi è da ringraziare ma da rilasciare, e anche per gli altri quella del PalaTiziano potrebbe essere l’ultima gara in biancorosso. Molto dipenderà dalle scelte in società (si dimetterà Vescovi: chi al suo posto?), da quelle sul tecnico (Pozzecco è più di un’ipotesi, a noi piacerebbe in tandem proprio con Bizzozi) e ovviamente dal budget a disposizione. Difficile, in questo momento, che Cimberio rimanga come sponsor principale ma qualcosa potrebbe ancora cambiare; il club lavora ad altre ipotesi e c’è da sperare che notizie in questo senso arrivino nel giro di poche settimane. Stare fuori dai playoff permette per lo meno di avere un po’ più di tempo per pensare al futuro: un “plus” da non sprecare. Perché il decimo posto, al di là di questo discreto finale, resta un po’ sullo stomaco.

COLPO D’OCCHIO –
I mezzi pubblici che portano in direzione del vetusto palazzetto di piazza Apollodoro (gioiello architettonico sì, ma arena di dimensioni ridotte) sono piene di gente con maglie e sciarpe giallorosse. Vietato illudersi però: vanno tutti a Roma-Juve, mentre il match di basket contro la Cimberio vede appena duemila fedelissimi (forse anche meno) sugli spalti. Una quarantina gli “Arditi” presenti, con striscione a sottolineare l’arresto del “dominus” di Siena Minucci. Sfottò da ambo le parti ma nessun incidente, dopo le scintille dello scorso campionato.

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Acea – Cimberio 99-90 4 di 18

PALLA A DUE – Squadre al completo per Bizzozi e Damonte: Varese si schiera con il quintetto di questo ultimo scorcio di stagione, con De Nicolao play; titolare anche Banks con vistoso cerotto sulla fronte. Roma mette l’ex Goss nello starting five che non prevede giocatori italiani. Per scelta tecnica gioca il giovane Kanacevic invece dell’esperto polacco Szewczyk.

LA PARTITA – Si intuisce fin da subito che a farla da padrone saranno gli attacchi. Sicomincia con i pivot, e Mbakwe dimostra di aver aggiunto buoni movimenti d’attacco al suo gran fisico: è lui ad arrivare in doppia cifra già nel primo quarto, anche se Johnson trova spunti a propria volta. La Cimberio comanda per quasi tutto il periodo con un buon Ere (foto a lato) ma nel finale Hosley e Baron trovano il sorpasso (26-20).
La Cimberio paga caro il faticoso rientro in campo: dopo un canestro di Johnson Varese smette di fare canestro e ricomincia solo dopo che Roma ha superato la doppia cifra di vantaggio. Hosley per qualche minuto non ha freni e così la sirena dell’intervallo suona sul 56-45, non certo una buona notizia per la difesa della squadra di Bizzozi.
Al rientro le due squadre continuano a duellare intorno alla decina di punti di distacco; Sakota e Polonara toccano il -8, ma improvvisamente, negli ultimi 3′ del periodo a Varese si spegne di nuovo la luce. Due triple di Baron e Moraschini intervallata da una follia di Stoglin (che pensa stia scadendo il tempo e tira da oltre metà campo: in realtà mancava un minuto e non un secondo…) aprono un divario che di colpo si fa enorme:

  86-68 alla mezz’ora.

IL FINALE – Quando il match sembra già consegnato all’archivio, la Cimberio dà un paio dicolpi di coda a dimostrare la voglia di provarci fino alla fine. La chiave per riaprire la porta della partita è ancora una volta il tiro pesante: quando segnano Ere, Sakota e pure De Nicolao il divario si riduce di colpo con Roma che a un certo punto ha solo 5 punti da difendere. Ci pensano allora Goss (all’assist) e Mbakwe (a finalizzare): l’asse play-pivot ridà qualche lunghezza di vantaggio all’Acea che la mantiene sino al termine. Varese però vuole evitare i 100 punti subiti, difende sino alla sirena e la chiude 99-90 perché in attacco ha finito le munizioni anche dal perimetro. Alla fine sorride il giovane Testa, che mette piede sul parquet per meno di 4”: troppo poco per segnare il suo primo canestro in serie A.

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Pubblicato il 11 Maggio 2014
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