Aprea: “Su Garanzia Giovani stiamo aspettando risposte dal Ministero”

La giunta regionale attiva i canali telematici per la riforma che dovrebbe arginare la disoccupazione giovanile, ma troppe incognite pesano sulla Youth Guarantee, in particolare il ruolo dell'Inps

«In mancanza delle risposte ministeriali che ci sono state promesse più di due settimane fa, la giunta di Regione Lombardia ha oggi deciso di anticipare le misure previste da Garanzia Giovani con il proprio sistema di politiche attive, perché non vogliamo che da noi Garanzia Giovani si riduca ad una mera fornitura di servizi burocratici ed amministrativi, come la presa in carico».
A voler tradurre le parole dette dall’assessore regionale all’Istruzione e Lavoro, Valentina Aprea, lo scorso 20 giugno, si potrebbe semplicemente dire che siamo in alto mare. Almeno a livello nazionale.
La "Youth Guarantee" o Garanzia Giovani, le misure che tutti i 28 Paesi membri devono adottare per arginare la disoccupazione giovanile nel continente, in Italia stentano a decollare. Complici i ritardi delle direttive ministeriali e un, non meglio precisato impegno dell’Inps, che dovrebbe sostenere le imprese nell’assunzione di giovani sotto i 30 anni. 

Gli obbiettivi della misura sono infatti quelli di attivare di un tirocinio extracurriculare, un apprendistato, un contratto a tempo determinato o l’impegno a prestare servizio civile,  entro 4 mesi dalla fine del percorso di studi. Un’impresa non da poco considerate le difficoltà delle aziende italiane, la schizofrenica situazione normativa creata dalla riforma Fornero, in particolare per quanto riguarda l’apprendistato, e il peso asfissiante della burocrazia (solo in Lombardia rispettare le normative costa alle imprese quasi 5 miliardi di euro).


In questa situazione, realmente caotica, la delibera regionale di venerdì scorso è un segnale importante. Ma quanto efficace? «Con la delibera di oggi –  dice l’assessore Aprea – gli operatori dovranno contemporaneamente far aderire i giovani a Garanzia Giovani attraverso il sito www.garanziagiovani.lombardia.it, fare il profiling sul sistema nazionale e fare poi la presa in carico con Dote Unica Lavoro. In questo modo, i nostri giovani lombardi potranno usufruire da subito di tutti i servizi disponibili in Dote Unica Lavoro, per la maggior parte coincidenti con quelli di Garanzia Giovani».

Ma se i numeri riportati dall’assessorato incoraggiano ad un cauto ottimismo, l’altra faccia della medaglia mostra tutti i limiti di una "sceneggiatura" calata dall’alto e su cui gli attori non si sono ancora confrontati. 
«È illusorio pensare che il Ministero da Roma possa attivare concrete opportunità di lavoro – ha continuato Aprea -. Ciò che invece il Ministero del Lavoro dovrebbe fare velocemente, è mettere le Regioni nelle condizioni di operare. Siamo ancora in attesa di avere risposte tecniche ed operative, che abbiamo chiesto già nell’ultimo incontro bilaterale del 4 giugno. Per fare un esempio ad oggi non abbiamo conferme del ruolo di Inps per il pagamento delle indennità dei tirocini e degli incentivi alle imprese. Così come il Ministero non ha ancora abilitato i 700 sportelli accreditati al lavoro in Lombardia ad agire nell’ambito di Garanzia Giovani». 


Redazione VareseNews
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Pubblicato il 23 Giugno 2014
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