“A fianco delle imprese capaci di far proposte”

L'assemblea di Cna Lombardia ha messo al centro il ruolo delle organizzazioni dentro l'attuale profonda trasformazione della realtà sociale, economica e politica

“La nostra rappresentanza avrà un futuro se sapremo esser utili alle nostre imprese e se continueremo ad avere la capacità di fare proposte”. Queste le conclusioni di Daniele Vaccarino, presidente nazionale della Cna all’assemblea della propria associazione in Lombardia.

Una mattina di confronto e di riflessioni su un tema centrale per l’organizzazione: “Identità e rappresentanza dentro le trasformazioni”. Sul palco con Vaccarino c’erano il suo collega lombardo Daniele Parolo, il professor dell’Università Statale di Milano Luciano Fasano e il nostro direttore Marco Giovannelli. Gianni Trovati del Sole 24ore, dopo una breve introduzione di Giuseppe Vivace, segretario regionale della Cna, ha condotto l’incontro in una delle sale della bella Villa Arconati.
“Tre le sfide e tre le risposte da dare – secondo la ricerca affidata al professor Fasano – Chi siamo? Chi e come rappresentiamo? Che cosa ci attende? Non possiamo non partire da qui per capire cosa occorra fare dentro questa profonda trasformazione. La Cna, come le altre organizzazioni si trova a dover fare i conti con i cambiamenti ed è importante ripensare alla rappresentanza. La scelta associativa dell’artigiano è pragmatica e prevalentemente legata alla domanda di servizi.
Concedere però troppo alla logica di questi vuol dire indebolire la capacità di rappresentanza in chiave rivendicativa/sindacale. Si rischia di perdere ciò che differenzia l’offerta di CNA da quella dei potenziali concorrenti (dalle altre associazioni ai professionisti della consulenza)”.
Il professore ha messo anche in guardia dalla dicotomia tra piccola e grande impresa perché un sistema economico efficiente ha bisogno di entrambi le dimensioni. “La scommessa oggi per chi ha un ruolo di rappresentanza è tornare dentro la società cercando di comprenderne bisogni e nuove esigenze. La formazione a diversi livelli è il secondo passo fondamentale”.
Marco Giovannelli ha centrato il suo intervento sul ritardo che vivono le forme di rappresentanze di fronte ai cambiamenti.
“Le trasformazioni in atto sono profonde e occorre avere il coraggio di guardarle in faccia. Spesso si crede che passata la crisi le cose tornino come prima, ma non sarà così. L’avvento del digitale è una delle cause principali dei processi di disintermediazione. Questo vale in modo chiarissimo per la comunicazione, ma non solo”. Il direttore di Varesenews ha raccontato come la tecnologia sia diventata protagonista assoluta ai tempi dei social. “È importante muoversi non solo per difendersi, ma per comprendere le grandi opportunità che questa fase storica ci offre. La cultura e l’economia possono essere un tandem vincente soprattutto grazie ai mezzi che ci aprono a un mercato globale”.
Il varesino Daniele Parolo, presidente regionale della Cna, ha sottolineato l’importanza del ruolo della rappresentanza, ma anche i ritardi che una organizzazione come la sua si trova a vivere. Da qui l’esigenza di una formazione per tutti gli attori.
“Oggi c’è bisogno di un cambio di mentalità – ha affermato Daniele Vaccarino. Il problema non sono i social o la forma di comunicazione. Dobbiamo fare di più in questa direzione, ma stiamo lavorando e io personalmente uso con frequenza questi mezzi. Il nostro Paese deve scegliere quale sia la sua vocazione e io credo che sarebbe un grave errore non mettere al centro ciò che sappiamo fare meglio. Questa è una terra a vocazione manifatturiera, con tutti i cambiamenti che si vogliono, ma noi sappiamo fare le cose. La rappresentanza avrà sempre senso se saprà stare a fianco dell’impresa. L’associazione deve servire all’impresa ed è così che si fa rappresentanza”.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 05 Luglio 2014
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