Il Governo battuto su un emendamento del senatore Candiani

La notizia di un emendamento trappola era già circolata nei giorni scorsi facendo salire l’allarme intorno al processo di approvazione delle riforme. Il testo, a firma del senatore tradatese Stefano Candiani avrebbe costretto per un cavillo tecnico a votare a scrutinio segreto garantendo l’anonimato a “nemici” e, soprattutto, ad “amici” della riforma che avrebbero potuto così far mancare la maggioranza senza metterci la faccia. Ed è proprio quello che è successo: la maggioranza è stata battuta con 154 voti favorevoli, 147 contrari e 2 astenuti.
Il Governo con il ministro Maria Elena Boschi e il correlatore Anna Finocchiaro avevano espresso parere contrario all’emendamento. Il correlatore Roberto Calderoli, invece, si era espresso favorevolmente.

"L’emendamento stabilisce che sui temi che riguardano la vita, l’inizio vita e il fine vita, la parola sia data tanto alla Camera quanto al Senato, e non relegato solo alla Camera" spiega Candiani ai microfoni di Sky tg24, ed evidenzia "il profondo significato politico della maggioranza" che ha trovato la sua proposta e si scaglia contro la riforma. "Non ci si può inventare una riforma agostana, passando così su questi temi".