Michele Lo Nero si tuffa nel calcio: “La priorità è risanare i conti del Varese”

L'ex presidente del consorzio del basket si presenta da nuovo amministratore delegato a fianco di Laurenza. «Il sogno è vedere tutti i bambini con la nostra maglia, ma prima serve un piano economico serio»

Il presidente lo chiama "Varese 2.0", il nuovo amministratore delegato invece "Piccolo grande Varese". Fatto sta che oggi – giovedì 31 luglio – nella sede della squadra biancorossa è stato presentato in via definitiva il nuovo assetto della società che per il quinto anno consecutivo sarà al via del campionato di Serie B.
Accanto a Laurenza, sempre più solo al comando («Sulle maglie ci sarà ancora "Oro in Euro" perché nessuno sponsor si è ancora fatto avanti»), ci sarà dunque Michele Lo Nero, noto nell’ambiente dello sport per essere tra i principali creatori di "Varese nel cuore", il consorzio attualmente proprietario di Pallacanestro Varese. Terminata la sua avventura nel basket, Lo Nero (nel frattempo divenuto editore del quotidiano La Provincia di Varese) passa ora al calcio, convinto dallo stesso presidente che ha avuto modo di conoscerlo proprio negli ambienti di "Varese nel cuore" di cui Laurenza è consorziato.

(Lo Nero e Laurenza all’inizio della conferenza stampa)

«Quattro anni fa volli entrare anche a far parte di quel progetto, perché mi piacque molto il modello di business che proponeva – spiega Laurenza – In questo periodo quindi ho apprezzato il gran lavoro fatto da Michele e quando ho appreso delle sue dimissioni da presidente del consorzio l’ho corteggiato per averlo con me. Mi è stato vicino da amico prima che da consulente nel travaglio del mese scorso, ora con lui completiamo le fasi iniziali del "Varese 2.0». 
Ed ecco dunque le parole di Michele Lo Nero all’esordio ufficiale su un "campo di pallone" (anche se allo stadio è presente da diversi mesi): «Per me rappresentare il nuovo Varese è un onore; sono qui per supportare questo progetto che partirà dalla sistemazione dei conti e da un piano di ristrutturazione chiaro e condiviso, il quale andrà rispettato. Non parleremo solo di costi ma anche di ricavi, investimenti e progetti e il mio esempio in questa avventura sarà mister Bettinelli: ha preso in mano una squadra ormai retrocessa per mentalità, lui che la riteneva vincente l’ha anche fatta trionfare sul campo». 
Sul concetto del "piano di ristrutturazione" Lo Nero non transige, e quando il presidente Laurenza parla della possibilità di un nuovo stadio («una struttura che attirerebbe grandi investitori, ciò che l’attuale non può assolutamente garantire») è proprio il neo dirigente a essere più realista: «Quello è una questione fondamentale nel futuro ma non è la priorità: anzitutto bisogna portare avanti questo lavoro di risanamento dei conti che comincia fin da subito, e cioé dal calciomercato. Abbiamo un ds che ha la nostra massima fiducia, che conosce le esigenze economico-finanziarie della società, e lo stesso vale per l’allenatore. Ovvio che la permanenza in Serie B resta fondamentale sia per l’amore dei tifosi, sia per i ricavi: dovremo trovare un punto di equilibrio tra le varie necessità, sportive e non».
Tra l’altro a settembre ci saranno altre scadenze da rispettare per evitare nuovi punti di penalità oltre ai 3 già assegnati al Varese: «Non posso garantire che per quella data saremo del tutto a posto con i conti e quindi eviteremo una nuova penalità, anche se ovviemente cercheremo di evitarla. Posso però dare la certezza che entro fine ottobre il progetto di risanamento sarà pronto e fruibile a tutti».

(Da sinistra: Marcello Vitella, Michele Lo Nero, Nicola Laurenza e Giuseppe D’Aniello)

Tornando brevemente al basket (ambiente che Lo Nero ringrazia in toto per l’esperienza trascorsa), i dirigenti biancorossi sottolineano la differenza tra le due situazioni: «In quel caso è stata creata una grande multiproprietà fatta di tante persone e aziende che ha garantito la continuità della società; qui la situazione è diversa, c’è un proprietario importante e la sfida è quella di trovare alcuni grandi investitori che lo affianchino nel tempo».
Fuori dal discorso-conti, Lo Nero traccia anche quello che sarà il suo sogno da ad biancorosso: «Mi piacerebbe vedere che per i bambini della nostra provincia diventi un onore e un desiderio indossare la maglia del Varese. Vorrei entrare in un oratorio dove si gioca a calcio e vedere tanti ragazzi vestiti con i nostri colori e la scelta di Marco Caccianiga a presidente del vivaio è significativa su come vogliamo muoverci. In questo l’esempio di De Luca, varesino arrivato in B con la squadra della città e poi andato anche in Serie A, è davvero importante».

Infine Lo Nero giustifica il suo impegno nella squadra di calcio nonostante il suo ruolo di editore in un quotidiano cittadino, giornale che tra l’altro ha spesso attaccato Enzo Montemurro, predecessore nel ruolo di amministratore delegato dello stesso Lo Nero. «Questo – rivela il dirigente – è motivo per cui ho inizialmente respinto la proposta di Nicola (Laurenza ndr), anche per rispetto ai dipendenti del giornale di cui sono editore. Ne ho parlato con il direttore e con i redattori, ho chiesto loro di essere ancora più severi e sferzanti nei giudizi, cosa che chiedo a tutte le testate. Quando ho accettato l’incarico ho però pensato che il bene del Varese fosse da salvaguardare e così ho dato seguito al corteggiamento di Laurenza: credo che i fatti dimostreranno l’assenza di ingerenze tra i miei lavori, e penso che in questo sarà importante anche il ruolo di tutela del nostro ufficio stampa».

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Pubblicato il 31 Luglio 2014
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