Dopo la rapina si gioca tutto ai videopoker, arrestato
L'uomo, un 35enne pregiudicato di Busto Arsizio, era scappato in riviera dopo l'ultimo colpo alla farmacia SS Apostoli dove aveva portato via 2500 euro. Agli agenti ha detto: "Li ho spesi al videopoker"
La sera di sabato 2 agosto aveva rapinato la farmacia “SS. Apostoli” di via Genova ma la sua fuga è durata poco ed è già stato individuato e fermato ieri mattina (martedì) a Rimini dalla squadra investigativa del Commissariato di Busto Arsizio, in collaborazione con la Squadra Mobile di Rimini. M.O., 35enne di Busto Arsizio, è finito così in carcere. Erano circa le 18,45 di sabato scorso quando l’uomo, parzialmente coperto da un berretto da baseball, aveva fatto irruzione nella farmacia, dove in quel momento non vi erano clienti, e dopo aver minacciato la farmacista con un paio di forbici, le aveva intimato di riempire un sacchetto con i soldi della cassa. Operazione che aveva poi effettuato lo stesso rapinatore, poiché la farmacista era rimasta letteralmente paralizzata dalla paura.
Pochi istanti dopo il malvivente si era dileguato a piedi con un bottino di circa 2500 euro. Gli agenti di Polizia appena hanno potuto visionare le immagini registrate dalle videocamere della farmacia hanno riconosciuto nell’autore della rapina M.O., trentacinquenne di Busto Arsizio tossicodipendente e con precedenti di polizia, volto ben noto agli agenti del Commissariato perché da loro stessi individuato come probabile autore di altre tre rapine, consumate o tentate nel corso del 2013 e del 2014, in due farmacie di Legnano e Cassano Magnago e nell’agenzia della banca Unicredit di via Alberto da Giussano a Busto Arsizio.
Ottenuto un decreto di perquisizione dalla Procura della Repubblica di Busto Arsizio (Dott.ssa Rosaria Stagnaro), gli investigatori si sono messi alla ricerca di M.O. scoprendo che subito dopo la rapina aveva lasciato Busto in treno per recarsi a Rimini. Gli operatori si sono precipitati nel capoluogo romagnolo e, con la collaborazione dei colleghi della squadra mobile della Questura di Rimini, hanno individuato l’indagato in un albergo, lo hanno bloccato e perquisito: tra gli effetti personali di M.O., vi erano i capi di abbigliamento indossati durante la rapina, mentre si è accertato che il bottino era già stato speso – secondo quanto ammesso dallo stesso delinquente – in giocate ai “videopoker”. Il trentacinquenne, sottoposto a fermo di Polizia Giudiziaria, è stato ammanettato e rinchiuso nel carcere di Rimini.
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