In manette a 16 anni: col tirapugni manda in coma un trentaseienne
Serata di pestaggi in Valcuvia. Il ragazzino, scatenato aggredisce un giovane. Poi attacca un uomo. Ora si trova al Beccaria di Milano
Uno sguardo mal interpretato, qualcuno che fa il gradasso, una qualche parola di troppo. Cose che nella vita di ciascuno, a seconda dell’età o dell’educazione possono diventare particolari insignificanti o macigni da rimuovere a colpi di tirapugni.
Proprio quanto accaduto nella serata di sabato a Casalzuigno, finita con un trentaseienne in coma farmacologico, un giovane di vent’anni con la faccia rotta e un adolescente in carcere minorile al Beccaria di Milano.
Una serata brava, per il ragazzino, che avrà conseguenze gravissime sotto il profilo penale se in sede di giudizio la ricostruzione offerta dai carabinieri della compagnia di Luino venisse confermata.
Tutto ha inizio – raccontano gli investigatori – nel corso di una festa di compleanno nella vicina Brenta. I carabinieri del nucleo operativo e radiomobile di Luino e della stazione di
Cuvio hanno interrogato decine di ragazzi e sono risaliti in parte alla dinamica della vicenda, accertando che le due aggressioni “sono avvenute senza un particolare vincolo di connessione e, apparentemente, per futili motivi, tali da non giustificare nessuna condotta violenta”.
Durante la festa di compleanno, infatti, il sedicenne, noto fra i suoi coetanei per essere un tipo violento, ha un atteggiamento altezzoso e sprezzante: normale che emergano screzi con altri invitati, fra cui un ventunenne: gli animi vengono presto placati e la questione sembra finire lì. Ma non per il ragazzino che trova il suo antagonista fuori da un bar di Casalzuigno, a poche centinaia di metri. Qui la rabbia del 16 enne si scatena: “quello mi ha mancato di rispetto”, pensa probabilmente, e utilizzando un tirapugni in acciaio attacca il ragazzo causandogli “vistose e numerose lesioni lacero contuse al volto, in modo particolare alla guancia, al labbro e allo zigomo ricucite con diversi punti di sutura”, scrivono i militari. Ma è solo l’inizio, prché di lì a poco tocca ad un uomo di 36 anni, colpevole di aver cercato di intromettersi nella lite. Risultato: botte anche per lui. Nel frattempo gli avventori del bar, visto il trambusto, chiamano i carabinieri. Il 36nne dopo l’aggressione finisce a terra ma rifiutata le cure mediche del personale di un’ambulanza intervenuta sul posto. Rientrato nella propria abitazione, però, si sente male. Trasportato d’urgenza all’ospedale di Varese, gi vengono riscontrate lesioni gravi al volto ed al cranio, la frattura dell’osso del cranio frontale sinistro e delle ossa nasali, oltre alla frattura mascellare bilaterale. Ora è ricoverato nel reparto di terapia intensiva in prognosi riservata, in stato di coma farmacologico; le sue condizioni sono stabili.
I carabinieri, per tutta la giornata, hanno passato al setaccio i luoghi frequentati dal minorenne e piantonato l’abitazione dei genitori: è stato infine rintracciato in via Valcuvia a Brenta. Nei suoi confronti è scattato il fermo d’indiziato di delitto. A suo carico emerge l’accusa di lesioni personali volontarie pluriaggravate: è stato accompagnato presso il carcere minorile Beccaria di Milano, a disposizione della Procura della Repubblica dei Minori.
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