Vanessa e Greta, si muove la Croce Rossa: “Rilasciatele subito”
Francesco Rocca, Presidente Nazionale della Croce Rossa Italiana e Vice Presidente della Federazione Internazionale della Croce Rossa e Mezzaluna Rossa: ““Vicini alle famiglie”
“Siamo vicini alle famiglie di Vanessa Marzullo e Greta Ramelli, cooperanti italiane rapite in Siria mentre erano nelle vicinanze di Aleppo e di cui non si hanno più notizie da giorni. Un altro esempio di operatori umanitari colpiti nell’esercizio della loro attività, un orrore che continuiamo a condannare con forza, in Siria come in ogni altra parte del mondo. Per questo ne chiediamo l’immediato e incondizionato rilascio”. Così Francesco Rocca, Presidente Nazionale della Croce Rossa Italiana e Vice Presidente della Federazione Internazionale della Croce Rossa e Mezzaluna Rossa.
Una dichiarazione che arriva all’indomani della notizia del probabile rapimento delle due cooperanti italiane, una delle quali varesina e volontaria del soccorso della Croce Rossa Italiana.
Sale infatti in ambulanza a sirene spiegate per prestare soccorso ai suoi concittadini Greta Ramelli, volontaria dal 2013 che presta attività di volontariato a poche centinaia di metri da casa sua a Gavirate. E proprio tante amiche, tanti colleghi di questa attività di aiuto sanitario urgente hanno appreso con sgomento della sparizione della loro compagna, in un paese di poche migliaia di residenti dove tutti si conoscono. Una preoccupazione a tutti i livelli, che il comitato locale della Croce Rossa Italiana di Gavirate sta gestendo in queste ore con decoro e fermezza: “nessuna dichiarazione ufficiale” è la linea chiesta alla stampa, che Varesenews rispetta. Per questo il comunicato diramato oggi dai vertici della Cri nazionale – attiva anche in campo internazionale con diverse missioni all’estero di cui, tuttavia, Greta non faceva parte in quanto in Siria col progetto Horryaty – assume importanza per la richiesta di rilascio, ma anche per far sentire la vicinanza di tanti volontari alle famiglie delle due ragazze.
In merito alle informazioni sull’evolversi della situazione, l’iniziativa diplomatica e sul campo è lasciata alla Farnesina, in costante contatto coi genitori delle due giovani volontarie.
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