Neto acciuffa il Lanciano: un punto per il Varese

Il capitano permette ai biancorossi di pareggiare (1-1) una partita nata in salita, con il gol ospite al 4' e l'infortunio di Zecchin. Nel secondo tempo è il vero Varese, davanti agli occhi di Beppe Sannino

Muove un passo in avanti il Varese, che si mantiene imbattuto a Masnago ma che è costretto alla rimonta per imporre l’1-1 alla Virtus Lanciano. Due squadre che possono avere qualcosa da recriminare a fine gara e forse, proprio per questo, il pareggio finale è il risultato giusto: il Varese esce con il rammarico di aver sfruttato solo in parte la superiorità numerica durata oltre un’ora (espulso Thiam, fallo di reazione), gli ospiti a propria volta sanno di aver sprecato l’occasione di fare bottino pieno dopo aver segnato il vantaggio a inizio gara.
A risolvere i problemi dei biancorossi, anche stavolta, è capitan Neto Pereira che non disputa una gara memorabile ma trova ugualmente il modo per firmarla in calce: è lui a concretizzare gli sforzi del Varese in una ripresa giocata lancia in resta (rispetto a un primo tempo molle), scegliendo il tempo e il modo giusto per irrompere in area e fare secco Nicolas. Una reta che pareggia quella di Vastola al 4′ su cui hanno responsabilità Blasi (che commette un fallo evitabile) e Fiamozzi che lascia passare il centrocampista avversario.
Peccato per il terzino, per il resto uno dei migliori in campo al pari di Petkovic, che dimostra di aver capito i dettami di Bettinelli visto come si è messo a disposizione dei compagni dal punto di vista tattico. Con questo pareggio sono 4 i punti conquistati dal Varese in tre gare, anche se poi arriveranno le decurtazioni; non male se consideriamo il cammino di certe “grandi” di questa B. E una di loro, il Catania, è ancora a quota 1: possibile che da sotto l’Etna parta una telefonata a Beppe Sannino, oggi in tribuna al “Franco Ossola”.

COLPO D’OCCHIO – A Varese è la giornata ideale per giocare a pallone: caldo non afoso, cielo sereno e terreno in buono stato con circa 3.000 spettatori allo stadio, compresa una piccola e rumorosa rappresentanza ospite. Nel prepartita bel gesto dei giocatori di casa, che portano con sé uno striscione a favore di Isaac, il giovane del vivaio (in prestito dal Milan) ferito in un incidente ferroviario e uscito dal coma nei giorni scorsi. Applausi e cori, come accennato, anche per Sannino comparso sugli spalti a tifare per la sua ex squadra e per l’amico Bettinelli.

CALCIO D’INIZIO – Dei ventidue giocatori previsti alla vigilia, il solo assente è Piccolo nelle fila del Lanciano, a causa di un’affaticamento accusato all’ultimo momento. Al suo posto il gradito ritorno al Franco Ossola di Paolino Grossi (applauditissimo) che si schiera nel tridente con Thiam e Gatto; l’altro ex, in difesa, è Magnus Troest. Il Varese invece rispetta le indicazioni del venerdì, con Cristiano davanti a De Vito sulla sinistra (la mossa funziona) e con la mediana ricca di esperienza, formata da Blasi e Corti.

IL PRIMO TEMPO – Ci sono molti modi per cominciare un match, ma pochi sono peggiori di quel che accade nei primi 7′ al Varese. Alla prima occasione infatti, il Lanciano va in vantaggio: fallo (evitabile) di Blasi non lontano dalla bandierina e punizione concessa allo specialista Mammarella, che mette la palla sulla testa di Vastola, bravo a bruciare Fiamozzi e insaccare dopo soli 4′. E come se non bastasse, subito dopo, Bettinelli e Di Stefano perdono pure Zecchin, toccato duro in un contrasto dallo stesso Mammarella: spazio così a Scapinello che però ci metterà del tempo per entrare in partita.
La prima metà di gara viaggia così condizionata dal gol a freddo: il Varese pare smarrito e soprattutto non riesce a innestare quel pressing che aveva caratterizzato la gara con lo Spezia. Così gli ospiti riescono a congelare il risultato e, anche, a provare a imbastire azioni che costringono i biancorossi a ripiegare. A compromettere il gioco del Lanciano però ci pensa Thiam: al 28′ l’attaccante subisce fallo da Borghese ma, da terra, reagisce con un calcio che l’arbitro Maresca non si fa sfuggire e punisce con il rosso diretto. A provarci quindi è Neto che nel finale di tempo prova il numero a effetto: prima cerca la rovesciata ribattuta da un difensore, poi il tacco di prima intenzione – cross di De Vito da sinistra – che sfila di poco a lato. Ma è l’azione che chiude la frazione quella su cui il Varese protesta: Petkovic aggancia bene in area un cross di Cristiano e finisce a terra. Decisione difficile, e allora l’arbitro lascia correre.

LA RIPRESA – Il Varese invocato dai tifosi nella prima metà si concretizza al rientro in campo. Quella di Di Stefano e Bettinelli è un’altra squadra, che spinge e pressa, che non fa palleggiare il Lanciano e che prova diverse vie per arrivare in area. Al 5′, tanto per dire, è la traversa a salvare il Lanciano dall’autorete, con Grossi che devia sul legno un cross su punizione di Scapinello, ora ben più incisivo.
D’Aversa chiude la sua difesa ma al 16′ ci pensa Neto a scardinarla: azione a sinistra e pallone che Cristiano (per il resto non sufficiente) riesce a servire al brasiliano che arriva in area in velocità e fa secco Nicolas sull’uscita per l’1-1. Sono i minuti migliori per i biancorossi, che costringono il portiere a un paio di uscite provvidenziali e che vanno avanti a spingere sulla muraglia difensiva rossonera, dove Troest se la cava d’esperienza. Al 27′ è Cristiano ad avere un’altra palla buona ma il suo tiro finisce fuori mentre Petkovic, alla sua sinistra, si sbraccia inutilmente. Il centravanti fa quindi posto a Forte, anche se quest’ultimo è in evidente ritardo di condizione: i 20′ giocati però potrebbero servirgli in vista di Vercelli.
Nell’ultimo scampolo di partita però, anche nelle gambe dei biancorossi si sente l’acido lattico: la squadra non rinuncia ad attaccare ma senza più trovare grandi varchi e alla fine si prende comunque l’applauso dei tifosi quando l’arbitro sancisce l’1-1. Un passo avanti, non lungo, che va ugualmente bene.

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Pubblicato il 13 Settembre 2014
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