Officine occupate, il sindaco ricontatta Prefettura e Questura

Dopo il reportage sulle condizioni sempre più precarie della vecchia "fabbrica dei treni" e dei suoi occupanti abusivi, l'amministrazione comunale risponde

Il sindaco di Gallarate Edoardo Guenzani bussa anche alla porta di Prefettura e Questura per capire come contrastare la presenza degli abusivi nelle ex Officine FS di via Pacinotti. Dopo la (nuova) denuncia degli abitanti e dopo il reportage di VareseNews che mostra le sempre più precarie condizioni degli edifici, l’amministrazione comunale promette di attivarsi con la proprietà e con le autorità, Prefettura e Questura. "L’Amministrazione condivide la preoccupazione di quanti abitano nei pressi degli stabili occupati e ne comprende il disagio" spiega una nota. "Evidentemente non sono state risolutive le azioni di sgombero sollecitate in passato dal sindaco e messe in atto da Polizia Locale, Polizia Ferroviaria ed FS" (compresi gli abbattimenti parziali degli edifici)". «A questo punto vorremmo prendere provvedimenti che ci auguriamo definitivi per allontanare le persone da Gallarate, anche se c’è sempre il rischio di spostare semplicemente il problema altrove. Serve però anche intervenire per riqualificare quella zona».

Il sindaco ha avviato "un’azione di informazione e aggiornamento" con le autorità competenti (Prefettura e Questura) per capire come contrastare la presenza degli abitanti abusivi, "che risulta sempre più problematica per quanto concerne sicurezza e igiene pubblica". Come testimoniato dalle foto e dal reportage su VareseNews, le condizioni dei senzatetto sono quantomai precarie, con accumulo di rifiuti e con rischi per gli stessi abusivi, tanto più che ora vivono in strutture semidemolite. Sul fronte del controllo degli abusivi, la stessa amministrazione comunale riconosce poi che è "di particolare interesse" il modo con cui hanno operato le autorità comunali e di polizia a Varese e Busto Arsizio, "quando controlli su cittadini extracomunitari e comunitari risultati non in regola, sprovvisti di documenti e dediti in modo recidivo all’occupazione abusiva, all’accattonaggio (anche attraverso lo sfruttamento di minori) e a reati contro il patrimonio hanno portato a provvedimenti di allontanamento dal territorio nazionale, fogli di via con rimpatrio obbligatorio, revoca dei permessi di soggiorno, diffide dal fare ritorno nei comuni interessati per 3 anni". Allo stesso genere di misure si riferiva Giuseppe De Bernardi Martignoni, consigliere comunale di Forza Italia, quando faceva notare come a Varese fossero state allontanate con foglio di via alcune delle persone che vivevano di accattonaggio molesto.

Il problema, però, è legato anche alla enorme area ferroviaria, con una proprietà (il gruppo FS) poco presente sul territorio, attivata sempre dalle segnalazioni locali. Per 15 anni (la chiusura delle officine risale al 1997) non si è pensato ad un futuro dell’area, per togliere gli edifici dismessi e dare una nuova funzione: «se cresce un pezzo di città rigenerato si risolve il problema» ribadisce il sindaco. «Per questo diventa indispensabile la collaborazione della proprietà nel recupero di quella zona, che sarà previsto dalla Variante di Pgt». La variante su cui da tempo l’amministrazione sta lavorando e che – dopo lo stop legato ai ricorsi sull’area 336 a Madonna in Campagna – dovrebbe riprendere il suo percorso, come anticipato dall’assessore all’urbanistica Giovanni Pignataro.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 10 Ottobre 2014
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