“Ragazzi, il futuro è ricco di grandi occasioni. Buttatevi”
Lezione di progettazione all'istituto Geymonat. Ospite il fondatore di Scuola Zoo oggi giovanissimo imprenditore in crescita. Un'ora incentrata sulle grandi opportunità legate al mondo digitale
All’inizio era un sito riservato agli studenti di Padova. Dalla nicchia di provincia si è presto esteso a tutt’Italia. Oggi vanta due milioni di utenti e viene considerato uno dei principali siti dedicati agli studenti. Lui è Francesco Fusetti, 26 anni ( nella foto sopra a sinistra con il prof. Bonanno), e, con l’amico Paolo, ha fondato “ScuolaZoo” un portale dissacrante e ironico dedicato alla vita quotidiana della scuola. Un taglio decisamente ironico ma anche critico e pungolante per aiutare a migliorare la qualità del mondo dell’istruzione.
Francesco non ama il confronto con il decisamente più famoso Mark Zuckerberg anche se il suo discorso agli studenti è infarcito di riferimenti a quel mondo virtuale fatto di intuizioni e sogni che hanno nel fondatore di Facebook ma, soprattutto, in Steve Jobs di Apple i principali protagonisti.
Francesco è stato ospite dell’istituto Geymonat di Tradate, una scuola dalla forte impronta tecnologica che vede convivere l’anima tecnica con quella liceale, grazie alla passione per la scienza e le sue evoluzioni, anche attraverso l’accordo con Faberlab, dove i “nostri ragazzi vanno a smanettare per provare direttamente” sottolineano il docente Vito Bonanno e la dirigente Adele Olgiati.
È stata l’amicizia del professore Vito Bonanno con Francesco Fusetti, a portare nell’aula magna di Tradate il fondatore di ScuolaZoo: « Oggi inventare, creare è più semplice del passato – esordisce Francesco – non certo perché il clima economico sia favorevole. Oggi voi avete la possibilità di avere internet che amplifica a livello mondiale ogni vostra possibile idea. Una volta, per una start up occorrevano decine di migliaia di euro. Oggi ne bastano 10 o al massimo 20.000. Importante è avere determinazione, crederci, continuare a provare e sperimentare. Siate perfezionisti e non vi fermare al primo fallimento. Per ottenere un’idea vincente occorrono decine di idee buone».
Per Francesco l’inizio era stato un gioco, quando ancora il mondo dei social non esisteva, quando la comunicazione virtuale muoveva i primi passi. Ha cavalcato, però, l’onda dell’evoluzione digitale e oggi si ritrova già a diversificare i suoi impegni: un’agenzia di viaggio per supercomitive ( almeno 500 partecipanti) che lo scorso anno ha avuto 7000 clienti e ora un sito di aste benefiche con cui cerca di colmare un vuoto tutto italiano: « Il settore della beneficenza e delle aste è molto legato alle vecchie tradizioni. Noi abbiamo aperto il sito “Charity Star” coinvolgendo personaggi VIP del mondo dello sport o artistico. Abbiamo già raccolto on line 600.000 euro in donazioni grazie al contributi di campioni come Zanetti o Maradona, artisti del calibro di Ligabue o Cristina Parodi, ma anche uomini d’affari come Profumo».
E così, da un gioco, Francesco ha costruito un’azienda che conta 50 dipendenti che si occupano di scuola e viaggi mentre altre venti persone saranno presto assunte per lanciare la Charity Star anche a Londra: « Non pensiate che sia sempre tutto facile. La start up richiede sempre passione e capacità di intercettare ogni occasione. Per l’attività nel mondo benefico, noi stiamo percorrendo tutte le vie che portano a finanziamenti: soprattutto premi come quello di 360.000 euro ottenuto da un gruppo di finanziatori che credono nell’innovazione e nei giovani».
Sognare, sperimentare, creare e proporre: « Dovete sempre ricordarvi che le grandi aziende hanno poca capacità di innovare per due grossi limiti: regole ferree da rispettare per organizzare il lavoro e incapacità di assumersi il rischio dell’innovazione. Il caso di Google è esemplare: dall’algoritmo individuato dall’italiano Massimo Marchiori, ha poi creato un sistema complesso grazie a tante micro innovazioni che ha di volta in volta comperato».
I ragazzi ascoltano attenti: il futuro è davvero nello loro mani. Per tutto il percorso scolastico sono stati spinti a pensare, innovare, sviluppare. È ormai nelle loro corde come dimostrano alcune idee innovative su cui stanno lavorando. Con grande curiosità si avvicinano al prototipo di skate a batteria inventato per gioco da Cecilia Monti, ex avvocato, ora imprenditrice in fase di lancio.
Una nuova era si apre e la crisi ne accelera lo sviluppo. I ragazzi si preparano a loro ingresso in un mondo del lavoro in movimento estremo: « Vi lascio con un ultimo consiglio – si permette Francesco – Creare risponde a due esigenze: risolvere i problemi della gente o esaudire i loro sogni. Risolvere problemi è potenzialmente più semplice per cui c’è maggiore concorrenza. La vera sfida è rendere concreti i sogni»
State hungry, state foolish
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