Bruno Strocchi tradito dagli stivali
Ricostruita la dinamica della tragedia sul Verbano: il forte vento ha causato il ribaltamento del suo barchino. L'appello della Polizia Nautica: «Attenzione a quello che indossate in queste circostanze»
(Un momento delle ricerche del corpo di Bruno Strocchi)
È affidata alle squadre del nucleo di Polizia Nautica del Verbano la ricerca del barchino sul quale si trovava – mercoledì pomeriggio, 12 novembre – il povero Bruno Chiarissimo Strocchi, il 74enne morto al porticciolo di Ispra mentre era impegnato a controllare il suo scafo. A tradire l’uomo, residente a Bodio Lomnago, sono stati gli stivali che indossava al momento della tragedia: Strocchi era avvezzo al lago e buon nuotatore, ma le calzature hanno imbarcato acqua e lo hanno trascinato verso il fondo, di fatto zavorrandolo. Il corpo è stato infatti ritrovato sulla verticale del punto in cui il 74enne stava lavorando, cercando di sistemare le cime che legavano la sua piccola imbarcazione alle boe. «Attenzione sempre a quello che indossate in situazioni simili, in particolare a ciò che avete ai piedi. Lavorare con scarpe chiuse e alte è sempre pericoloso quando si è all’aperto su una barca» è l’appello degli uomini della Polizia Nautica, affiancati in mattinata dai Carabinieri nella ricerca del barchino di Strocchi che dovrebbe essersi adagiato sul fondale a una quindicina di metri di profondita. Probabilmente sarà recuperato non appena il livello del lago si abbasserà.
A causare il ribaltamento dello scafo sembra essere stata un’ondata dovuta al forte vento che in quel momento soffiava su Ispra, aggiungendosi alla pioggia copiosa che ieri ha battuto il Verbano e l’intera provincia.
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