Sel in piazza per un’Accam diversa: “Recuperare anzichè incenerire”

Sinistra Ecologia e Libertà sostiene la proposta di passare alla "fabbrica dei materiali": «Tasse più basse, meno inquinamento e investimento più sicuro rispetto al costoso revamping dell'inceneritore»

Un’Accam diversa, che punti al recupero dei materiali e alla riduzione dei rifiuti, anzichè all’incenerimenti: con questa proposta Sinistra Ecologia Libertà sarà presente con un gazebo in piazza Libertà domenica 30 novembre, dalle ore 9 alle ore 13.  Il tema di un’alternativa all’inceneritore Accam è ormai aperto da mesi e Sel riparte con una critica al quadro delineato dal presidente del Consorzio Roberto Antonelli: «Il presidente di Accam ha dato i numeri: nel caso si fermi l’inceneritore, ipotizza perdite patrimoniali, disastri nel conto economico, mettendo addirittura in forse la sopravvivenza della società. Con l’evidente fine di convincere (con la paura anziché con la forza della ragione) al revamping dell’inceneritore, proprio mentre un numero sempre più crescente di cittadini e amministrazioni comunali stanno sostenendo la via della fabbrica dei materiali, cioè la via del recupero delle materie» derivate dai rifiuti.

Ecco dunque che in questo caso Sel prova a ragionare prima di tutto sul dato economico, prendendo ad esempio l’ormai celebre caso di Contarina Spa, consorzio della provincia di Treviso che comprende il capoluogo e tanti centri minori. «Contarina SpA ha oggi una percentuale di raccolta differenziata dell’85% contro la media lombarda del 52% (nei nostri Comuni siamo al 63%). La produzione di rifiuti indifferenziati (il sacco viola) è di circa 50 kg per abitante contro gli oltre 220 kg lombardi. Da questi si recupera altra carta e plastica con impianti di trattamento a freddo (la fabbrica dei materiali) con l’obiettivo di arrivare a breve a 30 kg e tra pochi anni a 10 kg di secco residuo. Ogni cittadino dei comuni gestiti da Contarina  SpA paga circa 100 euro l’anno contro la media del nord Italia di 158 euro (con un aumento, negli ultimi 10 anni, dell’8 %, contro il 57% nazionale): a diminuire i costi, una efficiente raccolta porta a porta e l’introduzione della “tariffa puntuale” (si paga per i rifiuti che si producono: meno rifiuti, minori costi). Con una percentuale di abbandono dei rifiuti non diversa dal resto del nord Italia, dove la tariffazione puntuale non è applicata. Non avendo inceneritori da alimentare – continua Sel – non c’è interesse a “produrre rifiuti”, ma si punta a generarne il meno possibile, recuperando tutto il differenziabile, abbattendo i costi e rispettando l’ambiente».

Lo scenario di Accam è molto diverso «nonostante gli alti costi di conferimento» (cioè quel che pagano le varie società comunali di gestione dei rifiuti): «un milione di perdita nel 2013 un milione e seicentomila del 2014. Con il revamping, però, ci viene promesso un bilancio in attivo.
Quel che non viene divulgato è che perché ciò avvenga, è necessario che il prezzo dell’energia elettrica resti stabile, che proseguano nei prossimi 30 anni gli incentivi statali per gli ex certificati verdi, che si crei e si mantenga una richiesta elevata a prezzi congrui del teleriscaldamento, che il prezzo di conferimento resti stabile a fronte di una concorrenza che invece sta negli anni abbassando le tariffe, che il bacino di conferimento sia di almeno 610 mila abitanti (più dell’attuale) e che nessuna amministrazione mai decida di rivolgersi ad altre società che fanno prezzi più bassi.  A fronte di un investimento per il revamping di 40 milioni di euro, basterebbe quindi la diminuzione degli incentivi statali o qualche altro fatto non controllabile dalla società e dai soci, per mettere a repentaglio il precario equilibrio aziendale».
Per questo motivo secondo Sel bisogna puntare sulla Fabbrica dei Materiali, «che richiede un investimento di 13 milioni di euro, ha una gestione flessibile, slegata dai fattori esterni». In questo modello riduzione dei rifiuti e valorizzazione economica dei materiali andrebbero comunque di pari passi, secondo Sel. A Gallarate la maggioranza di centrosinistra ha presentato anche una mozione unitaria che chiede di superare il modello dell’inceneritore, sulla stessa linea di quelle già approvate in molti Comuni dell’Alto Milanese.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 28 Novembre 2014
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