Chiuse le celebrazioni della Prima Guerra Mondiali della scuola “Manzoni”
Salone della Casa Militare Umberto I gremito di persone per la conclusione del percorso scolastico della scuola media
Si è concluso giovedì sera nel Salone delle Feste della Casa Militare Umberto I, per la grande occasione gremito di persone, il percorso scolastico della scuola media “A. Manzoni” di Uboldo sulla Grande Guerra.
La serata è iniziata con la performance dei ragazzi delle classi terze dedicata al ricordo della Grande Guerra. A seguire la premiazione degli alunni meritevoli dell’anno scolastico 2013/2014.
Presenti i rappresentanti dell’Amministrazione comunale di Uboldo, il sindaco Lorenzo Guzzetti e l’assessore all’Istruzione Marco Mazzuccato. Anche Dario Frattini, presidente della Umberto I, ha voluto rivolgere il suo saluto e ringraziamento, sottolineando il particolare momento di condivisione tra genitori e alunni e il perfetto esempio di comunità che interagisce.
Accompagnati dai loro professori i ragazzi hanno avuto occasione nei giorni scorsi di visitare il Museo della Fondazione con l’ausilio di guide specializzate in materia militare. Una lezione di storia diversa, insomma. Lì, proprio nel luogo della memoria per eccellenza. La Umberto I ha ospitato, infatti, più di 3500 reduci di ritorno dalle guerre e dalle campagne militari. Una storia raccontata da chi l’ha vissuta attraverso la testimonianza di lettere e oggetti. La grande storia e la piccola storia ha affascinato i ragazzi che hanno avuto la possibilità di vedere dal vivo una gavetta, una maschera antigas, un elmetto.
Quello che ha portato la scuola alla Umberto I è stata la voglia di riscoprire le ricchezze culturali del territorio e in occasione del centenario della Grande Guerra far visita al luogo che ne ha conservato la memoria attraverso i suoi reduci.
I ragazzi delle terze B-C-A-D hanno aderito al progetto della Fondazione “Adotta un cimelio. Salviamo il passato e teniamolo vivo per il futuro” adottando due dei preziosi cimeli del Museo, per testimoniare così che il passato è importante per iniziare a pensare a un futuro migliore. Partendo dalle nuove generazioni.
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