Croce Rossa multata all’ospedale: “I volontari non fanno i furbi”
Sulla vicenda denunciata da un’operatrice della Cri interviene il presidente regionale Gussoni: “Faremo ricorso al prefetto. Intervenga il sindaco”
La questione della multa presa dalla macchina della Croce Rossa lasciata in uno spazio per disabili nel corso di un servizio di trasporto di una non vedente a Castellanza travalica i confini provinciali e diventa un “caso” regionale. Ad esternare è difatti il Presidente Regionale CRI-Lombardia Maurizio Gussoni che ha contattato la redazione di Varesenews per intervenire sulla questione dopo la replica del comandante della polizia loocale della città.
«La polizia locale di Castellanza, in provincia di Varese, si difende dicendo che non era esposto il contrassegno disabili. Allora ci spieghi, dove esiste una normativa che consente il rilascio di questi contrassegni ai veicoli targati CRI e non personalmente al disabile (che magari, visto che è non vedente, non ha l’auto e quindi non lo possiede).
Poi, il comandante, a quanto dice l’articolo pubblicato, afferma perentoriamente che non è la prima volta che qualcuno fa il furbo. A parte il fatto che un agente che voglia fare scrupolosamente il proprio dovere e rendersi utile alla cittadinanza – visto che il veicolo di servizio era parcheggiato davanti all’ospedale – casomai aspetta o cerca il volontario in divisa per vedere se è un furbo o no, consideriamo un’offesa la dichiarazione del comandante Francesco Nicastro della polizia locale al quale chiediamo o di smentire tale affermazione nei confronti della CRI o di farci sapere se la sua statistica personale presenta casi di volontari della Croce Rossa che abbiano fatto i "furbi" utilizzando mezzi di servizio per parcheggiare sugli spazi disabili. Ma dica dove, come e quando. Altrimenti non possiamo che ritenere questa affermazione esclusivamente parto della sua fervida fantasia».
«Certo, il Codice della strada prevede una fattispecie come questa – continua Gussoni . Però il buonsenso prevede anche di ragionare e pensare che un mezzo attrezzato per disabili, parcheggiato davanti ad una struttura sanitaria, difficilmente è stato usato dal personale per recarsi ad assistere ad uno spettacolo di varietà o ad una festa danzante».
Il presidente di Cri Lombardia ha fatto sapere di aver contattato il presidente del comitato locale interessato – quello di Gavirate, del Medio Verbano – al fine di proporre un ricorso al prefetto contro il verbale elevato.
«Per quanto riguarda il resto, sarà l’opinione pubblica a giudicare. Che, notoriamente, con certi atteggiamenti inutilmente vessatori e fuori da ogni logica non è affatto tenera.
Ovviamente mi aspetto anche una risposta dal sig. sindaco di Castellanza a proposito del comportamento dei suoi super-ligi dipendenti».
Gussoni cita il caso del sindaco di Pavia che accortosi di una multa indirizzata ad un commerciante che aveva posizionato una ciotola d’acqua per abbeverare i cani sul marciapiede: «La multa l’ha pagata in questo caso il sindaco».
«Se applicassimo alla lettera il Codice della strada, allora i vigili potrebbero multare le ambulanze lasciate in seconda fila durante un servizio di soccorso urgente, visto che di solito non lasciamo i mezzi coi dispositivi acustici accesi mentre soccorriamo i pazienti», conclude Maurizio Gussoni.
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