Il fronte animalista chiede di cancellare la vivisezione
Dopo la vittoriosa sentenza di Brescia contro l'allevamento di Green Hill, manifestazione nazionale per le vie del centro du Busto e un applauso per Farioli
Erano quasi cinquecento (per le forze dell’ordine 300) i cittadini e i rappresentanti di associazioni animaliste che oggi pomeriggio hanno manifestato protestando contro la sperimentazione su animali all’Università dell’Insubria e chiedendo a gran voce di cancellare per sempre la vivisezione dal panorama dei metodi utilizzabili nella ricerca scientifica, a fini medici o industriali.
Molte le associazioni che hanno aderito alla manifestazione organizzata da Animalisti onlus, con presenze dal Piemonte, dalla Toscana, dal Veneto, ma anche da Roma e dalle Marche.
Forti della sentenza che venerdì ha condannato l’allevamento Green Hill, gli animalisti hanno ribadito la loro posizione di intransifgenza totale sulla sperimentazione animale: "Ci sono metodi diversi, la sperimentazione può essere naturale ed è provato che la vivisezione è solo un’inutile e lucrosa crudeltà, e porta a risultati assolutamente inaffidabili" è il messaggio ripetuto più volte.
Alla manifestazione hanno partecipato con i loro cani anche molti tra coloro che avevano adottato i beagle dell’allevamento di Green Hill, ora testimonial di una battaglia vinta.
"Siamo qui perchè qui c’è un’Università dove si pratica sperimentazione sugli animali, e qui abbiamo affrontato un dibattito con i ricercatori dell’Insubria, anche grazie al sindaco Gigi Farioli che ci ha dato una grossa mano", ha spiegato Alessandro Mosso di Animalisti onlus – Non ci fermeremo mai nel chiedere l’abolizione della vivisezione e ìdella sperimentazione animale, un metodo arcaico, inaffidabile e fonte di indicibili sofferenze per gli animali. La sentenza di pochi giorni fa, che ha condannato i responsabili dell’allevamento di Green Hill è esemplare anche se con pene irrisorie, perchè dimostra che si può vincere questa importante battaglia di civiltà".
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