Il servizio 112 migliora, ma si fanno troppe chiamate errate

Il direttore dell'Agenzia regionale Zoli ha spiegato l'importanza di questo servizio sempre più conosciuto dai lombardi. Presto la app avrà anche un pulsante per segnalazioni mute in caso di aggressioni


11 febbraio cioè 112: giornata europea del servizio di emergenza urgenza. 

In occasione della ricorrenza, in Prefettura, il direttore di Areu Alberto Zoli, alla presenza del prefetto Giorgio Zanzi, del sindaco Attlio Fontana, del consiliere provinciale Fabrizio Mirabelli, dei vertici di Carabinieri, Polizia, Vigli del Fuoco e ospedale, ha ricordato i progressi fatto dal servizio nato e cresciuto a Varese: « Questa esperienza è stata poi estesa a tutta la Lombardia. Oggi ci sono tre centrali che gestiscono una media di 3 milioni di abitanti ciascuna».

Il centralino di primo livello vede coinvolti 160 operatori, di cui 51 a Varese, che raccolgono 24 ore al giorno, sette giorni alla settimana, le richieste di intervento urgente dirette a carabinieri, polizia, vigili del fuoco e 118. Lo scorso anno, al centralino posto all’interno della sede ospedaliera varesina, sono arrivate quasi 2 milioni di chiamate: per il 56%, però, sono risultate inappropriate: « Ci sono ancora molti errori – ha spiegato Zoli – bambini che giocano con il cellulare bloccato ( per disposizione europea anche un  telefono bloccato o senza soldi può effettuare chiamate al nr 112) persone che vogliono ricaricare il cellulare, gente che cercava informazioni, scherzi, chiamate mute. Sono situazioni che stanno diminuendo, a mano a mano che si diffonde la cultura della funzione del 112. A Varese, per esempio, va meglio rispetto a Milano o Brescia».

Per migliorare le capacità di risposta e intervento, è stata messa a punto una app "where are you" che permette di registrarsi ( opzione volontaria) e dare l’esatta posizione da dove si invia la richiesta: «È un servizio molto utile quando si è fuori casa, in altre città o in autostrada perchè è fondamentale sapere in quale direzione si viaggia e qual è l’entrate più vicina».
Prossimamente, la App verrà perfezionata con un tasto per "chiamate mute": « Abbiamo pensato di aiutare chi si trova in una situazione pericolosa e non può parlare – chiarisce Zoli – vittima di un’aggressione o altro. Basta premere quel pulsante e l’operatore dirotta la richiesta d’aiuto alle forze dell’ordine».

A raccogliere le chiamate e inoltrarle ci sono operatori debitamente formati: « Abbiamo completato l’organico scegliendo tra operatori in casa integrazione e mobilità. Poi abbiamo investito molto in formazione, un percorso che ha fatto selezione. I nostri operatori sono qualificati e in cinque secondi riescono a inoltrare la chiamata».
Al 112 si affianca un secondo servizio di traduzione simultanea nel caso la richiesta sia di uno straniero: « Abbiamo una centrale con traduttori a disposizione che vengono coinvolti in una conferenza telefonica». Un servizio prezioso anche in vista di Expo 2015. 

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 11 Febbraio 2015
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