Poste: “10% dei comuni lombardi colpiti dalla chiusura”

Il Pd: "Preoccupati per impatto sociale”. Nella sola Lombardia la chiusura di 61 presidi e la razionalizzazione di altri 121 sportelli

posteOltre il 10% dei comuni lombardi subirà la chiusura o la razionalizzazione dei presidi postali. Una decisione fondamentale per il territorio che, a quanto ci risulta, la gran parte dei sindaci ha appreso leggendo i giornali”.

E’ questo il commento dei consiglieri regionale del Pd Luca Gaffuri e del segretario regiopnale Alessandro Alfieri a margine dalla Commissione Bilancio riunitasi quest’oggi per audire i responsabili regionali di Poste italiane in merito al piano di riorganizzazione aziendale ufficializzato nei giorni scorsi che prevede nella sola Lombardia la chiusura di 61 presidi e la razionalizzazione di altri 121 sportelli. “Siamo fortemente preoccupati per questa vicenda – spiega Gaffuri – le rimodulazioni del servizio postale vanno ad impattare fortemente nelle aree più deboli. In un momento come questo, di difficile tenuta di coesione sociale, le poste rappresentano importanti punti di riferimento e di aggregazione per la collettività soprattutto nelle piccole comunità e come tali vanno salvaguardate. Da parte nostra abbiamo avanzato alcune possibili alternative: innanzitutto è fondamentale coinvolgere i comuni cercando, dove è possibile, una collaborazione con Poste Italiane per garantire l’apertura degli sportelli in via di chiusura. Per quanto riguarda le razionalizzazioni queste si possono riarticolare in modulazioni orario prevedendo modelli suppletivi e integrativi – aggiunge -, come sta facendo ad esempio Regione Toscana che sta valutando la possibilità di avvalersi di volontari del servizio civile per prolungare le ore di apertura giornaliere”.

Anche a livello nazionale il Pd sta lavorando su questo fronte. “Nei prossimi giorni – concludono dal Pd – il sottosegretario allo Sviluppo economico, Antonello Giacomelli, incontrerà l’amministratore delegato di Poste Italiane, Francesco Caio, e il presidente dell’Authority per le comunicazioni, Angelo Cardani per avere maggiori informazioni in merito al piano di riorganizzazione nazionale e per valutare quanto sia opportuno fare per il bene della comunità".

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 11 Febbraio 2015
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