Carrozzieri contro assicuratori, la liberalizzazione è sbagliata

Il Consiglio dei Ministri del 20 febbraio scorso ha approvato il Disegno di legge sulla concorrenza nell’ambito del quale sono previste norme in materia di modifiche del Codice delle assicurazioni private, che incidono in modo consistente nella sfera dei diritti dei consumatori, con grave condizionamento del mercato dell’autoriparazione.
È per questo che i carrozzieri di Confartigianato non ci stanno a subire l’ennesimo tentativo di consegnare il mercato delle riparazioni auto nelle mani delle assicurazioni, in nome di una presunta liberalizzazione, e partono al contrattacco. L’Assemblea della categoria, riunita a Roma pochi giorni fa, ha proclamato lo stato di mobilitazione contro le minacce alla libertà d’impresa e alla libertà di scelta dei consumatori.
Nei prossimi giorni la battaglia dei carrozzieri continuerà sul fronte parlamentare, con una serie di proposte di modifica alle norme del disegno di legge concorrenza. Il nodo centrale da correggere riguarda il cosiddetto risarcimento “in forma specifica”: i consumatori devono poter scegliere liberamente l’officina di fiducia presso la quale far riparare il veicolo incidentato, senza essere costretti a rivolgersi alle carrozzerie convenzionate con l’assicurazione. Altrimenti, di quale liberalizzazione parla il Governo?
La mobilitazione si svolgerà in tutta Italia con una serie di iniziative organizzate a livello territoriale per sensibilizzare imprese, consumatori, istituzioni sui rischi della riforma presentata dal Governo. «Organizzeremo mobilitazioni locali – spiega il referente dei carrozzieri di Confartigianato Imprese Varese Graziano Premoli – per coinvolgere anche i consumatori e far capire loro quali sono gli effetti di questa “bomba” che distrugge il lavoro e anche gli interessi dei cittadini che non possono più decidere con la loro testa quale carrozziere scegliere. La qualità e la sicurezza non sono in vendita al miglior offerente: il Disegno di legge mette in pericolo non solo il consumatore ma anche la sicurezza sulle nostre strade, rischiando di vedere effettuate riparazioni non a regola d’arte e non conformi alle specifiche tecniche delle case costruttrici. Il Disegno va a colpire anche la cedibilità dei crediti prevista dall’articolo 1260 del Codice Civile, strumento essenziale che permette agli automobilisti di poter riparare le vetture senza dover anticipare l’importo della riparazione al carrozziere che resta in attesa della liquidazione. Anche in questo caso le compagnie vorrebbero cancellare l’articolo del Codice Civile solo per quanto riguarda il settore Rc auto: perché? Vogliamo la liberalizzazione del mercato e aiutare veramente l’automobilista, oppure no?».
Iniziative a tutto campo, quelle decise dai carrozzieri di Confartigianato, in nome di un settore che conta oltre 18.000 imprese artigiane e che negli ultimi anni ha subito pesantemente gli effetti della crisi. Basti dire che nell’ultimo anno, il numero delle carrozzerie è diminuito dell’1,6%. Il bilancio è ancor più negativo per tutto il settore dell’autoriparazione che, tra il 2011 ed il 2014, ha registrato una riduzione di fatturato dell’8,1%, pari a 1,2 miliardi di euro in meno, e nel 2014 ha visto un calo dell’1,3% delle aziende artigiane.
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