Cassarà, la carriera di un presidente eccentrico

Professore di etica, collezionista, amante della lirica, amico di Vittorio Sgarbi, organizzatore di convegni. Tutto questo, e anche di più

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Uno che ti lascia a bocca aperta. E’ un personaggio davvero fuori dagli schemi, il nuovo presidente del Varese. Un uomo dotato di ampie disponibilità economiche, ma con mille interessi.

Per capire chi è Pierpaolo Cassarà (al centro nella foto), bisogna fare qualche passo indietro. Nato nel 1967, si laurea a Milano nel 1995 con una tesi di diritto civile. Diventa noto in città quando nel 2007 finisce, per qualche mese, su tutte le tv nazionali, patrocinando il caso di un italiano, Antonio Trotta, che si trova in stato vegetativo, in una clinica svizzera. Secondo la famiglia gli svizzeri gli vorrebbero praticare l’eutanasia, l’avvocato Cassarà ritiene invece che il giovane si possa curare. Ma il caso si sgonfia quando l’uomo muore improvvisamente, in una clinica di Brebbia, in Italia, pochi mesi dopo.

La Fondazione Pullé
Nel 2009 ecco l’approdo ai massimi livelli della notorietà in campo artistico. Cassarà si presenta a Morazzone come avvocato di Vittorio Sgarbi, mentre il critico d’arte litiga con il sindaco Matteo Bianchi e gli contesta l’abbattimento di una villa storica del paese. Finisce a querele (per Sgarbi) mentre l’avvocato, secondo quanto scrive il quotidiano Libero, viene multato per avere parcheggiato la sua Jaguar in divieto di sosta. Cassarà diviene noto come presidente della Fondazione Labus Pullè, un organismo che raccoglie un notevole patrimonio artistico, grazie al lavoro di mecenatismo della contessa Contessa Cotti Pullè Maria Luisa, vedova del conte Nicola Pullè figlio del conte Roberto Pullèe e della nobildonna Giulia Labus.

Amico di Sgarbi
Cassarà annuncia che nel 2010 a Varese si terrà una grande mostra dedicata al Morazzone, pittore del 500 e 600l, al secolo Pier Francesco Mazzucchelli, curata da Vittorio Sgarbi. Il sindaco Fontana sembra interessato ma qualcosa si inceppa e la mostra non si farà più. Lo stesso Cassarà entra anche con forza nella vita culturale della nostra provincia: dal 2009 tiene una rubrica culturale sul sito Satelios News, mentre la Fondazione Pullè organizza concorsi letterari per i giovani e diversi convegni giuridici e storici a Milano e Varese.

Professore di etica
E così nel 2012 l’Università dell’Insubria gli affida un seminario di legislazione e tutela dei diritti nel corso di Scienze della comunicazione. I risultati evidentemente sono buoni, tanto che nel 2013 e 2014 il dipartimento di scienze teoriche e applicate dell’Insubria affida all’avvocato un corso di “etica, comunicazione, libertà di pensieri, morfologie dell’etica”. Gli incarichi di Cassarà diventano ancora più prestigiosi: ad esempio diviene presidente dei cameristi della Scala di Milano e si trova come mecenate a finanziare pubblicazioni e convegni su Manzoni e il risorgimento.

…e fu anche assessore
A livello politico invece è stato assessore al bilancio a Besnate tra il 2001 e il 2004. Per un certo periodo viene associato al senatore Antonio Tomassini, di cui sarebbe stato amico. Arriva al Varese, secondo le cronache, grazie all’intercessione di Raffaella Greco, ex titolare di una agenzia di assicurazioni di Varese, candidata sindaco nel 2010 per una lista che invoca la zona Franca doganale.

Il sindaco, non era lui l’imprenditore
Dei suoi interessi per il calcio, non si sapeva nulla finora. Il sindaco Attilio Fontana, da noi interpellato, ci ha riferito di aver appreso dai siti internet la notizia, e che non era lui l’imprenditore a cui si era pensato per salvare il Varese.

Collezionista di pinocchi e oche
Sono noti, invece, alcuni interessi culturali davvero originali del nuovo presidente del Varese. Nel 2009 Cassarà rilascia un’intervista al quotidiano La Provincia in cui si dichiara un collezionista di Pinocchi. E afferma: “Per diventare un pinocchista bisogna avere un gran numero di burattini, ma è la qualità dei singoli pezzi che fa ottenere il riconoscimento”. “Pinocchio parla di noi, perchè tutti, ogni giorno, ci raccontiamo delle bugie” e annuncia che sta scrivendo un libro dal titolo “L’ombra della bugia”. Nel 2013, in una nuova intervista racconta invece che nel suo giardino, per far divertire i vicini di casa, posiziona ogni giorno delle oche finte, in un punto diverso del prato. “Ho voluto divertire gli abitanti di Bosto con lo stesso stratagemma usato dai giardinieri di Luigi XIV per stupire il loro re” afferma. Noblesse oblige.

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Pubblicato il 17 Marzo 2015
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