Rapine in villa, due colpi senza lasciare tracce

Comerio e Schianno: due facoltosi imprenditori nel mirino, guanti e passamontagna, auto di ricambio, ma due bande diverse. L'inchiesta dei carabinieri

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Non hanno lasciato impronte digitali i tre malviventi che sabato sera hanno rapinato la villa di Caterina Ossola, l’imprenditrice di 85 anni minacciata con una pistola dai banditi e quindi costretta ad aprire la cassaforte della sua villa di Comerio. Non sarà facile l’inchiesta ma i carabinieri stanno battendo diverse piste. 

I militari hanno acquisito i filmati disponibili nella zona ma non hanno ottenuto ulteriori tracce dal sopralluogo nel luogo del colpo milionario (circa 500mila euro) a causa dell’accortezza utilizzata dalla banda: erano tutti con i volti coperti e i guanti alle mani.

E inoltre erano armati di pistola e hanno evitato che le vittime potessero dare subito l’allarme (la proprietaria e la badante).

L’inchiesta ha appurato che l’auto utilizzata è stata lasciata in una zona poco distante e che risulterebbe essere stata rubata qualche giorno prima a Marchirolo. In questo, la dinamica del colpo, avvenuto sabato sera, è simile a quella della rapina in villa effettuata due settimana fa a Schianno ai danni di un altro imprenditore, Ugo Fantinato, titolare di una serie di attività legate ai supermercati (mentre la signora Ossola è alla guida di un’azienda che produce pezzi di frigoriferi, ed è una storica collaboratrice di Giovanni Borghi della Ignis).

Le due bande non hanno alcuna relazione tra di loro, almeno apparentemente, ma a leggere i due casi con l’occhio dell’investigatore di analogie ne hanno molte. Entrambi i colpi sono avvenuti di sabato. Sarebbe interessante capire chi ha effettuato i sopralluoghi e se le due date siano state scelte appositamente: i Fantinato sono stati rapinati la sera della finale della Champions league di calcio, con le strade semivuote perchè metà degli italiani erano distratti dalla partita della Juventus, mentre a Comerio era in corso un festival musicale in paese e dunque la parte alta del paese poteva essere più tranquilla.

Ci sono però anche delle differenze. A Schianno hanno agito dei romeni, distintamente riconosciuti nella loro inflessione lessicale dalle vittime, che hanno dipendenti di quella nazionalità, mentre a Comerio sono stati italiani ad entrare in azione. In entrambi i casi indagano i carabinieri di Varese.

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Roberto Rotondo
roberto.rotondo@varesenews.it
Pubblicato il 22 Giugno 2015
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