Stalking, dopo le denunce torna l’incubo per una giovane varesina
La brutta vicenda di una giovane ragazza che sta vivendo il ritorno di un incubo: il suo ex fidanzato, pluricondannato per stalking e violenze, sembra essere tornato a Varese
Otto mesi d’inferno prima di rendersi conto che quella relazione non poteva andare avanti. Le botte, gli insulti, i genitori che provavano a farle cambiare idea. Otto mesi fatti di amore cieco, passione e denunce.
Lei, giovanissima italiana. Lui, tunisino con vari precedenti per droga e rissa. La giovane trova il coraggio di denunciarlo e lo lascia: il ragazzo non si arrende, la minaccia, la segue, manda sms e messaggi su Facebook, arriva a minacciare anche la madre, la sorella più piccola e la nonna della ex fidanzata. La polizia si interessa del caso, arresta il tunisino, all’epoca dei fatti 20enne, in Italia da quando di anni ne aveva 5, arrivato col papà e i fratelli. In carcere ci sta un anno, poi viene trasferito dai Miogni a Busto Arsizio e quindi espulso dal territorio italiano. Le botte e le denunce per stalking sono datate 2011, l’arresto e l’espulsione arrivano nel 2014. Ma adesso l’incubo sembra essere ritornato.
Infatti il tunisino, che non potrebbe tornare in Italia, pena l’immediata carcerazione per scontare il resto della pena, è stato visto a Varese dalla sorella della ragazza, della quale per ovvi motivi omettiamo nome e riferimenti anagrafici precisi.
Ora l’ex fidanzata, che ha cambiato vita, sta organizzando il matrimonio col nuovo compagno (data fissata per il prossimo 4 luglio) e ha un bambino di due anni e un’altra che nascerà ad agosto, torna ad avere paura. Sì perché il suo persecutore non solo sembra essere tornato in città, ma continua a mandarle messaggi minatori e volgari, insultandola e minacciandola apertamente. Lo fa con un numero tunisino e le denunce presentate dalla famiglia della giovane per il momento non hanno portato effetti concreti, soprattutto perché le forze dell’ordine non hanno riscontri certi della presenza del tunisino sul territorio italiano.
La sorella della ragazza però è certa di averlo visto in centro a Varese: maglietta rossa, occhiali da sole e il solito taglio di capelli ben curato. Difficile che si sia sbagliata perché lei, con i genitori e tutta la sua famiglia, ha vissuto anni da incubo, fatti di appostamenti sotto casa, volanti inviate per controllare che tutto filasse liscio, appuntamenti “scortata” da mamma e papà per evitare scenate o peggio botte e aggressioni in pieno giorno, in mezzo alla gente. Perché l’atteggiamento del ragazzo tunisino, oggi 24enne, era ed è sfacciato: la prima volta ha letteralmente spaccato la faccia all’allora fidanzata, lasciandole ferite giudicate guaribili in 21 giorni; poi le ha rotto un labbro dopo averla presa a pugni in treno, le ha scagliato addosso dei grossi oggetti di plastica al mercato di Varese, in mezzo alle bancarelle. E poi i messaggi, le minacce di morte prima, durante e dopo le denunce: anche un fratello del tunisino è stato denunciato ed andrà a processo il prossimo 4 novembre perché ha minacciato di morte la ex compagna del fratello se questa non avesse ritirato tutte le denunce a carico del famigliare.
Una situazione da incubo che sembrava finita, ma che sembra tornare a galla. Con un fantasma che si aggira per le strade di Varese: queste persone si augurano non sia reale, ma nel caso lo fosse, sperano proprio che le forze dell’ordine prendano seri provvedimenti per evitare conseguenze ben peggiori.
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Povera… speriamo che adesso questo tizio sia fermato al più presto e riescano ad evitare che le rovini la vita visto che adesso mi sembra sia deciamente avviata al meglio (matrimonio e 2 bimbi).