I migranti al confine tra turisti, aiuti e degrado

A dare sostegno ai migranti al confine tra Italia e Francia sono arrivati parecchi esponenti di collettivi e centri sociali, ma la situazione sta degenerando, nel silenzio generale

Italia Mondo generiche

Non sono più sotto i riflettori della politica nè al centro dei radar delle grandi testate nazionali e internazionali, ma dopo un mese esatto i migranti sono ancora lì, sugli scogli dei Balzi Rossi, a pochi metri dal confine tra Italia e Francia, in uno dei posti più belli della riviera ligure di ponente. Sono un centinaio abbondante, coperti da gazebo e tende di fortuna: tanti arrivano dal Sudan, ma anche da altre parti dell’Africa nera. Hanno percorso migliaia di chilometri prima di imbarcarsi su una nave che dalla Libia li ha portati in Sicilia e da lì a Ventimiglia, dove il loro viaggio si è fermato. In Francia hanno allentato i cordoni di controllo, ma non tutti riescono a passare: la gendarmerie controlla ogni auto che oltrepassa il confine di Ponte San Ludovico, occorre rallentare con l’auto, una rapida occhiata all’interno dell’abitacolo e si riparte. I passeurs continuano la loro ricerca di possibili clienti, facendo la spola tra la stazione di Ventimiglia e il mare. Per i migranti non è facile, in tanti vengono fermati e rispediti indietro, sempre che non riescano a dimostrare di aver diritto ad andare oltre, verso il Nord Europa, la Gran Bretagna o dove sono diretti per ritrovare famigliari, parenti, amici, un lavoro, una speranza.  

Nelle ultime settimane il confine si è riempito anche di un altro tipo di ospite: sono infatti arrivati a dare sostegno ai migranti vari gruppi di collettivi e centri sociali. Con la Croce Rossa aiutano a distribuire i pasti e a dare informazioni. La situazione però si sta facendo pesante: gli odori, anche a causa del caldo soffocante delle ultime giornate, stanno diventando insopportabili. I turisti e i villeggianti (ai Balzi Rossi c’è un grosso complesso abitativo con case vacanza molto frequentato) osservano e sopportano i disagi, anche se soprattutto negli ultimi giorni il clima si sta facendo teso. Il via vai tra gli scogli al confine e la spiaggia dei Balzi Rossi è sempre più continuo e frenetico, si accumulano spazzatura e comportamenti decisamente al di sopra delle righe, tanto che la sera, dopo il tramonto del sole, non è quasi più consigliabile frequentare quel piccolo angolo di paradiso.

La sensazione, per chi vede tutto ciò con occhio esterno e senza entrare in dinamiche di difficile gestione e comprensione, è che l’intervento di centri sociali e collettivi non aiuti i migranti nel raggiungere i loro obiettivi e i loro scopi. Sicuramente è positivo ed apprezzabile il sostegno concreto che danno a chi non ha nulla e vive appeso alla speranza di poter passare quel confine, ma la situazione che sta prendendo sempre più le sembianze di un accampamento nomade tra miasmi, lenzuola colorate con scritte spray, tende e gazebo bollenti non è da paese civile.

Tommaso Guidotti
tommaso.guidotti@varesenews.it

A VareseNews ci sono nato. Ho visto crescere il giornale e la sua comunità, sperimentando ogni giorno cose nuove. I lettori sono la nostra linfa vitale, indispensabili per migliorare sempre.

Pubblicato il 08 Luglio 2015
Leggi i commenti

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.

Segnala Errore

Vuoi leggere VareseNews senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.