Prima assoluta al Verdi di Pordenone per “Lightning Streaks” di Luca Macchi

Mercoledì 11 novembre Luca Trabucco eseguirà al pianoforte in prima mondiale la partitura del compositore varesino

Musica Generica

Lightning Streaks” del compositore varesino Luca Macchi, arriva a Pordenone per festeggiare il decimo compleanno del Teatro Comunale “Giuseppe Verdi”. Mercoledì 11 novembre alle ore 18 (appuntamento fuori abbonamento; ingresso gratuito fino ad esaurimento posti disponibili), Luca Trabucco al pianoforte eseguirà in prima mondiale la partitura di Macchi inserendosi appieno nella filosofia della Stagione Musicale della città: qualità assoluta, visione internazionale, spazio ai giovani talenti, proposte e progetti originali (spicca, in tutto questo, anche l’Omaggio a Pier Paolo Pasolini).

Lightning streaks è un lavoro del 2013, una sorta di “iperpezzo” che racchiude in sé forme musicali del passato per svilupparle in una macroforma unitaria di dimensioni ragguardevoli. Non solo la durata della composizione (che si avvicina all’ora) è importante, ma ingente è l’impegno richiesto all’esecutore, che si trova a fare i conti con difficoltà quasi sconosciute al repertorio tradizionale. Lightning streaks è stato registrato da Luca Trabucco e pubblicato nel maggio 2015 dalla Splasc(h) Records varesina.

Scrive Davide Ielmini, giornalista e critico musicale, nelle note di copertina al disco: «Lightning Streaks, avvolto nella struttura come in un bozzolo sovrannaturale, é una visione mistica distanziata. Una gigantografia debussiniana sospesa eppure terrena e marmorea. Quasi un gioco dalle sfumature grottesche che si raddensa in una folata di energia; in una nuvola di potenza. In 60 minuti di musica Trabucco trapianta la sua anima nel pianoforte e il suono assorbe sé stesso per soggiacere al colore e al suo fascino. Imponente é la costruzione dove le forme antiche – il rondò, il corale, la fuga, la variazione (con  i suoi micro-sviluppi) – inducono alla novità del ri-uso della materia con la citazione de “La Valse” di Maurice Ravel e la “Sequenza III”, per voce femminile, di Luciano Berio nel “Finale”. Eppure l’Impressionismo traspare, e si impone con audacia trasfigurante nella nebulosa della “Variazione IV”; nel trillare nevrotico, quasi meccanico, in “Solo mano sinistra” dove la reiterazione delle figurazioni somiglia a loop digitali, moog computerizzati, poltergeist di frammenti, idee e ricordi; nel “Rondò” dal perlato sinuoso (con forse una decina di diversi attacchi al tasto) che Trabucco amplifica in un ondeggiare da barcarola. E’ serenità zen abitata dai fantasmi di Conlon Nancarrow».

Luca Trabucco, salernitano, ha intrapreso gli studi musicali a Genova presso il conservatorio “N. Paganini” con Claudio Proietti per il pianoforte e Adelchi Amisano per la composizione. Successivamente si è perfezionato presso l’Accademia Pianistica Internazionale “Incontri col Maestro” di Imola, prima con Lazar Berman, Alexander Lonquich e Riccardo Risaliti, quindi con Boris Petrushansky e Piero Rattalino.

Già vincitore dei più prestigiosi concorsi pianistici nazionali (Premio Venezia e Premio Città di Treviso) si è affermato in moltissime competizioni internazionali tra cui Palma d’oro di Finale Ligure, Viotti Valsesia, Pinerolo, New Orleans International Piano Competition. Ha suonato in cinque continenti per alcune prestigiose istituzioni (Teatro Carlo Felice di Genova, Orchestra Sinfonica Siciliana, Filarmonica di Rovereto, Arena di Verona, Orchestra Sinfonica della provincia di Bari, Kawai in Bocconi a Milano, Polimusica di Madrid, CIEMM di Parigi, Tiroler Festspiele di Erl, Meranofest, Kawai a Ledro, Filarmonica di Messina, La Società dei Concerti di Milano, Louisiana Simphony Orchestra, Cairo Opera House in Egitto, Sunport Hall Takamatsu e Kagawa Hall in Giappone, Teatro La Fenice di Venezia) e con direttori quali Renzetti, Mazzola, Marvulli, Jonescu. La sua discografia comprende opere di Bach, Scarlatti, Beethoven, Chopin, Messiaen, oltre che di Ravel e Debussy, autori dei quali ha suonato l’integrale delle opere e di cui, dalla stampa specializzata, è considerato interprete di riferimento.

Da sempre dedito all’esecuzione della nuova musica, ha realizzato molte prime esecuzioni e prime incisioni di opere a lui dedicate, come compositore ha vinto il “Premio Czerny” per compositori italiani, la sua musica è pubblicata dalla Edi-Pan di Roma. Tiene regolarmente master-classes in Italia e in Europa e siede frequentemente nella giuria di concorsi pianistici internazionali, è docente di pianoforte presso il Conservatorio “Jacopo Tomadini” di Udine.

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Pubblicato il 29 Ottobre 2015
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