Con la cultura si mangia

Un ordine del giorno dell'onorevole Roberto Rampi impegna il Governo sul fronte dell’industria videoludica italiana

Italia Mondo generiche

Per ogni euro investito in cultura ne ritornano 1,67. Niente male vero?

Ad affermarlo è uno studio di Symbola e Unioncamere presentato sei masi fa. Ora è l’onorevole Roberto rampi a rilanciare il tema con un ordine del giorno alla Camera che impegna il Governo a investire di più nel settore video.

Di seguito l’intervento del parlamentare brianzolo.

Il mio ordine del giorno, appena approvato, prende atto del quadro complessivo degli interventi e delle strategie nel settore culturale.

Sottolinea l’importanza dell’intervento introdotto a sostegno dei consumi culturali e del settore cinematografico ( aumento di 25 milioni di euro per i fondi per il tax credit cinematografico e audiovisivo).

Evidenzia come permangano tuttavia notevoli disallineamenti in materia fiscale riferita al comparto culturale: IVA diversa tra segmenti culturali, crediti di imposta non armonizzati tra i vari settori, fiscalità locale eccessiva sui luoghi di cultura, differenziazione tra segmenti affini;

Che non è solo il pubblico che va sostenuto, ma anche gli stessi artisti e la produzione di nuovi talenti e in questo senso sarebbe quanto mai opportuno prorogare l’incentivo introdotto dalla Legge 7 ottobre 2013, n. 112, e sfruttare al massimo il credito d’imposta anche alle opere terze per artisti emergenti; così come la musica popolare contemporanea debba avere pari dignità rispetto alle altre forme artistiche, inserendola ta le attività concertistiche di cui al Legge 14 agosto 1967, n. 800;

Che l’alto tasso di innovazione tecnologica e creativa del settore dei prodotti videoludici merita un ripensamento delle politiche in materia allo scopo di incentivare lo sviluppo dell’industria di riferimento che posiziona l’Italia tra i Paesi più innovativi in piena sinergia con i vari comparti culturali.

Che i percorsi di promozione della lettura vanno stimolati e organizzati in maniera più organica ed efficiente, posto il grande peso che rivestono per l’educazione dei giovani;

Che le imprese dell’esercizio cinematografico e teatrale sono, insieme alla scuola, uno dei primi driver dell’alfabetizzazione culturale delle giovani generazioni e rivestono un compito di protagoniste nelle politiche di promozione della cultura, del cinema e dell’arte nel suo complesso; queste imprese hanno subito un incremento dei tributi locali (IMU/TASI/TARI) pari al 300% che è chiaramente insostenibile per il settore, il cui tessuto imprenditoriale è gravemente compromesso;

E infine che investire in Cultura vuol dire favorire la crescita economica, infatti secondo i dati elaborati da Symbola e Unioncamere 1 euro investito in cultura ne produce 1,67.

Per questo impegna il Governo:

a proseguire lo sviluppo di politiche tese a sostenere l’industria culturale italiana, avviando un percorso di armonizzazione fiscale con l’obiettivo di promuovere e stimolare l’intera filiera culturale e creativa;

a valutare l’opportunità di una rimodulazione al ribasso delle attuali imposte dall’Imposta Municipale Unica (IMU), anche ai fabbricati utilizzati come sala cinematografica o teatrale;

a prorogare il tax credit musicale nel prossimo triennio, estendendolo alle opere terze e allo stesso tempo riconoscendo il giusto ruolo alla musica popolare contemporanea

a promuovere politiche di incentivazione dell’industria videoludica italiana, quale polo di innovazione tecnologica e creativa.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 20 Dicembre 2015
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