Stati Uniti: cielo azzurro dopo la tempesta di neve
Terminata l'ondata di maltempo inizia la conta dei danni. La Virginia lo stato più colpito, a Washington sospesa l'attività politica mentre New York spinge sull'acceleratore per il ritorno alla normalità

La costa orientale degli USA, sepolta dalla neve, si è risvegliata domenica mattina sotto il sole dopo la prima grande nevicata della stagione. Ma finita l’allerta, bisogna fare i conti con i danni subiti: 29 i morti causati dalla tempesta, migliaia di case senza elettricità e gravi problemi di allagamento nelle aree costiere. Secondo una prima stima i danni potrebbero raggiungere gli 850 milioni di dollari.
New York è desiderosa di ripartire, il blocco della viabilità imposto dal sindaco Bill De Blasio nella giornata di sabato è stato annullato e progressivamente riaprono anche la metropolitana e i collegamenti tra Manhattan e il resto della città e con il New Jersey. Il sindaco assicura anche che entro oggi le strade verranno completamente ripulite.
Le vittime causate dal maltempo nella Grande Mela sono tre, due nel Queens e uno a Staten Island.
L’episodio più tragico si è verificato nel New Jersey, dove una donna e il figlio neonato sono morti nella propria auto a causa del monossido di carbonio fuoriuscito dal tubo di scappamento ostruito dalla neve; nell’auto c’era anche la figlia di tre anni, ricoverata in condizioni gravissime.
Tornare alla normalità non sarà facile, considerando che gran parte dei 12 stati colpiti dalla tempesta sono ancora sepolti dalla nevicata record e molti restano i disagi. A Washington persino il Congresso ha deciso di sospendere le attività programmate per la settimana.
Dopo le numerose cancellazioni dei giorni scorsi, ora anche il traffico aereo torna a funzionare, nonostante qualche problema causato dalle piste ghiacciate. Interessato dai disagi è stato anche il vicepresidente Joe Biden, il quale di ritorno da un viaggio in Europa è stato costretto ad atterrare a Miami prima di raggiungere Washington.
Il Pentagono assicura che per far fronte ai disagi causati dalla tempesta «Jonas» più di 2300 uomini verranno inviati negli stati più colpiti, primo fra tutti la Virginia.
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